21 maggio 2010

L’ACQUA: MEDICINA DEL FUTURO?

Ad aprire i lavori del 25° Congresso di Medicina Biologica, promosso dall’AIOT con il sostegno di GUNA Spa, l’azienda leader in Italia nel settore delle medicine non convenzionali, è stata l’onorevole Paola Frassinetti, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera che, nel suo intervento, ha ribadito “la necessità che l’Italia si adegui alla maggior parte delle nazioni europee, provvedendo alla registrazione sulla Gazzetta Ufficiale dei farmaci omeopatici” .
“E’ infatti necessario – ha continuato Frassinetti – delineare un quadro normativo il più possibile chiaro e definito per favorire lo sviluppo delle imprese del settore, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Auspico inoltre che la ricerca scientifica nel settore dell’omeopatia venga potenziata, così come la formazione nelle università”.

La grande protagonista del congresso è stata l’acqua biologica, presente in tutti gli organismi viventi, e soprattutto la sua capacità di diffondere e conservare informazioni di rilevanza biologica.

Partendo dalle intuizioni del fisico italiano Giuliano Preparata, a cui è stato dedicato il congresso, il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, insieme a fisici e ricercatori italiani di fama internazionale, ha illustrato i risultati raggiunti dalla ricerca e i suoi futuri sviluppi.

I segnali elettromagnetici presenti nell’acqua possono infatti essere letti e decifrati, e sono riconducibili alla presenza o meno di una “memoria patologica”: intervenendo sulla presenza di tale “memoria-reservoir” si prospettano ampie possibilità di trattamento e di terapia delle malattie croniche che sono collegate anche a precise condizioni “informative” presenti nell’acqua biologica, cambiando di fatto la vita a milioni di persone costrette all’assunzione di farmaci salvavita (come nel caso di HIV-AIDS, ma non solo), indispensabili ma che a volte recano con se pesanti effetti collaterali.

Diventa inoltre sempre più concreta la possibilità mettere a punto sistemi di cura basati su acqua informata con il segnale elettromagnetico proveniente sia dalla persona stessa (es. da DNA) che dalle molecole di farmaci (sia naturali che di sintesi), a conferma della pista di ricerca studi sulla possibilità di trasferire il segnale di un rimedio omeopatico
nell’acqua per via elettromagnetica. Una pista di ricerca innovativa: dal concetto bio-chimico del ”tanto più, tanto meglio” (alta dose di principio attivo uguale ad alta efficacia) alle nuove frontiere fisiche della “low-dose-medicine”: l’acqua subisce un azione di “informazione” indotta dall’esterno e si fa “medium” verso gli organi del corpo umano, garantendo un livello di efficacia più che adeguata senza il rischio di effetti collaterali potenzialmente pericolosi.

Un video sintesi dell’evento è disponibile all’indirizzo www.guna.it/acquabiologica

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