08 giugno 2007

RIDERE E' COME DROGARSI

Ridere é come drogarsi -“tratto da Il Pensiero Scientifico Editore”
La notizia. Non ha effetti collaterali, può essere ripetuta più volte al giorno ed è gratis. Cosa c’è di meglio di una sana risata? Anche i ricercatori della Stanford University in California sono d’accordo, ridere stimola le stesse zone del cervello della droga. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista specializzata Neuron.
Lo studio. I ricercatori hanno mostrato a un gruppo di 16 volontari una serie di cartoni animati particolarmente divertenti. Nel frattempo i volontari venivano sottoposti a risonanza magnetica per individuare le zone del cervello che venivano “attivate” durante la visione. Dallo studio sono emersi dati interessanti: una risata o la vista di un bel viso stimolano le stesse zone del cervello che vengono “accese” dalla droga. In particolare si tratta di una zona del cervello ben precisa, il cosiddetto nucleus accumbens, una zona ricca di neuroni che utilizzano la dopamina come trasmettitore principale. La sua parte esterna è strettamente collegata con l’amigdala, una struttura che controlla le emozioni, positive o negative.
Commenti. Secondo Bill Kelley, ricercatore presso il Dartmouth College nel New Hampshire, “intuitivamente questo dato ha senso”, e detto da uno scienziato che si occupa degli effetti delle risate sul cervello deve essere vero. Uno degli autori auspica che uno studio approfondito dei meccanismi che regolano la stimolazione e la reazione di determinate zone del cervello collegate a emozioni positive o negative potrà consentire passi avanti nella diagnosi precoce della depressione, o verificare se gli antidepressivi stanno agendo come dovrebbero. Quando una persona soffre di depressione presenta infatti una percezione alterata dello humour. “Sarebbe fantastico poter utilizzare questi risultati per questi obiettivi”, ha aggiunto il ricercatore e autore dello studio. Il buon umore aumenta inoltre le difese immunitarie, una grassa risata, come si suol dire, fa meglio alla salute di quanto immaginiamo, e ci consente di affrontare al meglio la giornata con tutti i piccoli fastidi e disagi che troppo spesso ci incupiscono.

Bibliografia: Mobbs D, Greicius MD, Abdel-Azim E et al.Humour modulates the mesolimbic reward centers. Neuron 2003;40: 1041-8.

LE CURE NATURALI

LE CURE NATURALI — COSA SONO
Negli ultimi anni le cure naturali si sono sempre più diffuse: aumentano i medici omeopati, i fitoterapeuti, i naturopati, come pure le farmacie che danno ampio spazio a questo tipo di rimedi.
Le cure naturali non si configurano però come un corpo unico, alcune provengono da una tradizione medica perlopiù orientale, come ad esempio l’Agopuntura e lo Shiatsu, altre dalla cultura europea e occidentale, come l’Omeopatia e la Floriterapia. Alcune sono antichissime, con un proprio patrimonio etnico terapeutico, riconosciuto da studi e ricerche scientifiche, altre sono relativamente recenti, con una grande diversità nell’impiego dei “mezzi” terapeutici e delle concezioni teoriche che supportano tali mezzi.
Le cure naturali, anche dette non convenzionali o complementari - proprio per la loro possibile e proficua integrazione con la medicina ufficiale - hanno in comune una concezione olistica dell’uomo. L’olismo (dal greco olos, tutto) concepisce l’essere umano come un’unione indissolubile di corpo-mente-spirito. All’interno di questa visione unitaria dell’uomo, la malattia è considerata il prodotto di uno squilibrio tra il paziente e il suo ambiente. Il terapeuta dunque non si preoccuperà soltanto di eliminare il sintomo, ma di analizzare le cause profonde alla base della patologia: si prenderà cura dell’individuo nella sua totalità, interessandosi al suo stile di vita, dall’alimentazione al contesto sociale ed emotivo in cui vive. Il processo di guarigione non sarà così limitato ad un affidarsi passivo nelle mani del terapeuta, ma consisterà piuttosto in un impegno attivo a collaborare per il ristabilimento del proprio
equilibrio. Le cure naturali hanno tra i loro concetti fondanti anche il “vitalismo”, ovvero la convinzione che l’uomo possegga una forza vitale intelligente, responsabile del funzionamento generale dell’organismo, che tende spontaneamente all’equilibrio. In questa prospettiva anche la malattia è vista in modo diverso, non più nemico da combattere ad ogni costo, ma segnale della necessità di un riequilibrio.
Alla base delle cure naturali sta anche un diverso concetto di salute, che non comprende soltanto il piano fisico ma anche quello emozionale e spirituale.

AGOPUNTURA

AGOPUNTURA
L’agopuntura è una metodica terapeutica della Medicina Tradizionale Cinese che si effettua tramite l’infissione di sottili aghi metallici in alcuni punti del corpo. L’agopuntura ha origini antichissime, basti pensare che nel 2640 a.C. l’imperatore Huangdi impose l’uso degli aghi di metallo invece dei punteruoli di giada.
Per la medicina cinese l’uomo è un piccolo universo, per cui l’equilibrio interno del nostro corpo, quello della vita sulla Terra, quello degli astri nel cielo sono regolati dagli stessi meccanismi.
La salute dell’individuo è il risultato dell’equilibrio fra due forze opposte (yin e yang) che circolano nell’organismo sotto forma di un’energia (chiamata qi) la cui distribuzione può subire perturbazioni, gli organi manifesteranno perciò disturbi dovuti a difetto o eccesso di essa. L’energia percorre il corpo secondo linee ben precise, i meridiani, linee invisibili in quanto non corrispondono al tragitto anatomico dei nervi o dei vasi sanguigni. Il nome meridiano deriva dalla traduzione del termine cinese Jing-luo-mai: Jing significa scorrere in maniera costante, regolare; Luo, le ramificazioni che si connettono; Mai, vaso in cui passa qualcosa.
I punti di agopuntura sono situati lungo i meridiani, sulla pelle, ciascuno è associato ad un organo o funzione corporea, infiggendo l’ago in uno di questi punti si stimola l’assorbimento o il rilascio di energia, ristabilendo l’equilibrio.
I punti di agopuntura sono circa 365, anche se il loro numero varia a seconda delle diverse scuole mediche, l’estensione del punto da pungere è pari ad una capocchia di spillo. Fino a poco tempo fa l’azione degli aghi restava un mistero, oggi grazie a studi rigorosi le teorie sui possibili modi di azione dell’agopuntura si sono arricchite di nuove prove, le più accreditate si basano sul fatto che nei punti si ha una conducibilità elettrica particolare e che corrisponderebbero a zone cutanee la cui innervazione si trova collegata ai controlli dei vari organi da parte del sistema nervoso simpatico. L’ago provocherebbe una sorta di stress positivo che determina un’eccitazione elettrica che va a stimolare la produzione di certe sostanze benefiche.
Compito del medico agopuntore è mantenere l’armonia tra le due forze, yin e yang, e garantire il corretto fluire dell’energia. La tecnica della puntura, la profondità, il tempo di posa, il numero di aghi e di sedute necessarie variano a seconda del terapeuta.
L’agopuntura è un trattamento sia preventivo che curativo, efficace soprattutto nei disturbi funzionali e in tutti i tipi di dolori acuti o cronici, affezioni respiratorie, gastrointestinali, malattie della pelle, in ginecologia e in tutti i disordini psichici.
L’agopuntura è solo una delle tante metodiche di cui dispone la MTC, oltre ad una farmacopea ricchissima di prodotti vegetali, animali e minerali, i massaggi (Tuina), la ginnastica e le tecniche di respirazione (Tai chi, Qi Gong), la dietetica, l’auricoloterapia, le tecniche di moxibustione, coppettazione ed elettroagopuntura.
In Italia l’agopuntura può essere praticata solo da personale medico che abbia seguito un iter formativo specifico teorico-pratico di almeno quattro anni.