15 dicembre 2009

il Parlamento polacco non autorizzi la coltivazione degli Ogm in Polonia

Nuova azione telematica della campagna “Stop the Crop”
il Parlamento polacco non autorizzi la coltivazione degli Ogm in Polonia

Riceviamo dalla “Coalizione internazionale per la tutela della campagna polacca” e volentieri inoltriamo con preghiera di sottoscrizione e diffusione un appello da indirizzare al Presidente del Parlamento polacco Bronislaw Komorowski affinché il Parlamento respinga nelle votazioni di domani 15 dicembre una proposta di legge che autorizzerebbe la coltivazione degli Organismi geneticamente modificati nel paese contro la volontà di una larghissima maggioranza della popolazione e dell’intera società civile.Per aderire:
1-) Leggete l’appello inviato dalla “Coalizione internazionale per la tutela della campagna polacca” riportato di seguito:
Cari Amici, il Parlamento polacco ha scelto il 15 dicembre 2009 per discutere e votare su una nuova “Legge sugli Ogm” che, se approvata, sancirà l’inizio della coltivazione degli Organismi geneticamente modificati sul suolo polacco, sulla base degli standard dell’Unione europea che autorizzano la coesistenza tra colture geneticamente modificate e colture convenzionali su scala commerciale.Nonostante oltre due anni di ininterrotta attività di lobbying, di manifestazioni e petizioni, il governo di Tusk ha deciso di non proibire la coltivazione del controverso mais MON810, coltura su cui vige un divieto di coltivazione in sette stati europei, tra cui Germania e Francia. Il governo attuale ha, inoltre, rifiutato di mantenere il divieto emanato da quello precedente sull’importazione e il commercio delle sementi e dei vegetali gm.Il Governo cercherà, invece, proprio a dieci giorni dalla festività del Natale, di far approvare a riparo da clamori una nuova legge che getterà le basi per la prima semina legale delle colture gm sul suolo polacco offrendo così un classico esempio di manipolazione politica e connivenza con le multinazionali produttrici.Amici, questo è un momento cruciale per agire: dobbiamo impedire che questa proposta di legge sia approvata. Anche ora, quasi allo scadere del tempo, possiamo mostrare al Governo polacco che un serio movimento internazionale di resistenza si oppone all’inquinamento genetico della bella campagna polacca, forte dei suoi 1,5 milioni di piccole aziende agricole familiari e dei suoi genuini prodotti alimentari. Unitevi ai cittadini polacchi per respingere questo tentativo codardo e segreto di disattendere la volontà del 70% della popolazione e della maggioranza degli agricoltori polacchi. Scrivete oggi al Presidente del Parlamento polacco (domani il voto) affinché la nuova “legge sugli Ogm” sia respinta e sia proibita nel paese la coltivazione del mais MON810 e di qualsiasi altra coltura geneticamente modificata l’Unione europea decida di approvare.Vi preghiamo di agire immediatamente. E’ cruciale che la vostra voce si unisca a quella dei cittadini polacchi per fermare il genocidio della biodiversità della campagna polacca e dei suoi abitanti. Con i nostri migliori saluti,
Julian and Jadwiga,
Coalizione internazionale per la tutela della campagna polacca
3-) Firmate la lettera indirizzata al Presidente del Parlamento polacco*:inserite i vostri dati in questo ordine:NomeCognome CittàPaese (selezionando “Italy” dal menù sulla destra)Indirizzo e-mailPaese del ministro (selezionando “Poland” dal menù sulla destra)Testo del messaggio da copiare e incollare nello spazio sottostante: “NO to Gmos in Poland and in Europe” (“NO agli Ogm in Polonia e in Europa”) e inviate facendo clic sul pulsante “Submit”.*Traduzione in italiano della lettera: Onorevole Presidente Komorowski,mi rivolgo a Lei oggi in quanto cittadino europeo responsabile.
Come sa, il prossimo 15 dicembre 2009, il Parlamento polacco discuterà e si esprimerà su una nuova “Legge sugli Ogm” che, se approvata, sancirà l’inizio della coltivazione degli Organismi geneticamente modificati sul suolo polacco, sulla base degli standard dell’Unione europea che autorizzano la coesistenza tra colture geneticamente modificate e colture convenzionali su scala commerciale.Sette stati europei hanno già proibito la coltivazione del mais MON810, unica coltura geneticamente modificata di cui sia stata autorizzata la coltivazione a scopo commerciale all’interno dell’Unione europea. La Germania, paese confinante con la Polonia, ha proibito la coltivazione del MON810 nel 2009 per i rischi di carattere ambientale che questo comporta.La preghiamo di tenere conto dell’impatto irreversibile che le colture geneticamente modificate produrrebbero sulla straordinaria biodiversità naturale della Polonia qualora le sementi transgeniche fossero introdotte nell’ambiente. L’80% di tutti i cittadini europei e il 70% dei cittadini polacchi è contrario agli Ogm. La preghiamo di non ignorare la loro volontà.La esortiamo ad adottare il principio di precauzione in merito a questo problema. La preghiamo di agire saggiamente e di non sottomettere il Suo paese a un esperimento genetico che può avere ripercussioni devastanti per le generazioni future, per la biodiversità e per l’Agricoltura Libera da Ogm.
4-) Diffondete attraverso tutti i vostri contatti
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949

11 dicembre 2009

SEQUESTRO DEL PRODOTTO PER BAMBINI “NIMBUS”: ERRORE DEL MINISTERO DELLA SALUTE, LE AUTORITA’ FANNO MARCIA INDIETRO

COMUNICATO STAMPA DEL 03/12/09

SEQUESTRO DEL PRODOTTO PER BAMBINI “NIMBUS”: ERRORE DEL MINISTERO DELLA SALUTE, LE AUTORITA’ FANNO MARCIA INDIETRO.
IL PRODOTTO ERA REGOLARMENTE NOTIFICATO, LE ANALISI DEL PRODOTTO SONO NELLA NORMA

Negli ultimi 10 giorni erano in corso di esecuzione in varie ASL d!Italia ordini di sequestro per il
prodotto nutraceutico per bambini “NIMBUS”, un coadiuvante nutrizionale per bambini distribuito da Nutrigea (www.nutrigea.com), utile per bilanciare efficacemente deficit di attenzione ed iperattività dei più piccoli. Il Ministero Salute aveva attivato misure restrittive per una presunta mancata notifica del prodotto agli organismi di controllo e per un sospetto effetto avverso incorso ad una bambina di 10 anni. In realtà, il prodotto era regolarmente notificato (è stato appurato un errore di archiviazione della notifica da parte del Ministero) e le analisi di laboratorio si sono rivelate nella norma. Gallo (Nutrigea): “Sono sconcertato, mi chiedo come mai questo genere di "inconvenienti! capitino sempre e solo a noi aziende del comparto biologico-naturale, il danno non è solo per noi ma anche per i consumatori”

Repubblica di San Marino – Si “sgonfia” in pochi giorni il caso del sequestro del Nimbus, il prodotto distribuito da Nutrigea (www.nutrigea.com) per i bambini con deficit di attenzione ed iperattività, posto sul banco degli imputati 15 giorni fa dal Ministero per la Salute. Il prodotto era in corso di sequestro in varie ASL a causa di una presunta mancata notifica al Ministero Salute, nonché per una sospetta tossicità a danno di una piccola paziente. Alcuni siti e newsletter web avevano riportato l’avviso “sospetta grave epatite acuta in bambina di dieci anni” ponendola in correlazione con “l’integratore NIMBUS, a base di alghe Klamath”.

La notizia era stata frettolosamente copia/incollata da un avviso ministeriale che riportava una sospetta reazione avversa in una bambina di 10 anni ricoverata all’Ospedale Niguarda di Milano, afflitta da un’epatite acuta, patologia che la bambina ha evidentemente sviluppato a prescindere dall’assunzione del Nimbus, dal momento che la piccola assumeva regolarmente il prodotto da ben 4 anni, come testimoniano le ricevute d’acquisto e le ricette, senza evidenziare mai alcun tipo d’intolleranza. “E’ a mio avviso impossibile che l’effetto avverso sia attribuibile al Nimbus – ha dichiarato Stefano Scoglio, esperto nutrizionista – perché la bambina lo assumeva da tempo: avrebbe manifestato l’intolleranza acuta alla prima assunzione, o comunque anni fa”.

Nonostante questi fatti, l’Ospedale ha ritenuto di allertare gli organismi di controllo sanitario, ed il Ministero
Salute ha disposto la pubblicazione dell’avviso sul proprio sito internet, a seguito del quale diverse ASL hanno disposto per il sequestro del prodotto, complice il fatto che il NIMBUS inizialmente pareva non notificato al Ministero della Salute. Durante una sollecita ispezione della ASL delle Marche (il verbale è scaricabile al link
http://www.nutrigea.com/upload/verbale_ASL-Marche2_conferma_OK-NIMBUS.pdf), l’azienda ha tuttavia prodotto l’intero fascicolo della documentazione che conferma l’avvenuta notifica fin dal 2005, incluse le ricevute dalle quali risulta confermata l’avvenuta ricezione dei documenti da parte del Ministero.

Luigi Gallo, amministratore di Nutrigea, la ditta distributrice del NIMBUS, ha dichiarato: “Riguardo all’allerta ministeriale, nell’iniziale comunicato del Ministero non si evidenziava un nesso diretto tra la reazione avversa al NIMBUS e l’epatite della bambina: si diceva che una bambina con l’epatite ha anche avuto una reazione avversa prendendo Nimbus, ed è ben diverso. I nostri specialisti ci confermano infatti che sarebbe inspiegabile una correlazione tra l’epatite ed il prodotto, dal momento che la bambina assumeva NIMBUS da almeno 4 anni. E riguardo alla presunta mancata notifica del prodotto al Ministero, siamo alle solite: noi aziende del comparto biologico-naturale siamo sempre perseguitate dalla medicina convenzionale e dalle autorità di NUTRIGEA S.A. - Via Tre Settembre 99 47891 Dogana (RSM) Cod.O.E. SM06671
Tel. 0549 942019 Fax 0549 977279
www.nutrigea.com - info@nutrigea.com
controllo sanitario. Il nostro produttore Nutratec notifica regolarmente, loro si perdono i documenti, e noi però dobbiamo pagare le conseguenze. Meno male che Nutratec aveva conservato, come fa sempre, l’intero fascicolo, dal quale si evince con indiscutibile chiarezza che il prodotto è stato notificato al Ministero fin dal 2005. Qualcuno dovrà rendere conto di tutti questi disagi e di questo falso allarme ai consumatori, che ha creato inutili turbative in un settore delicato come quello della salute”.

La ditta produttrice Nutratec ed il distributore Nutrigea evidenziano anche come il NIMBUS sia assolutamente entro i limiti richiesti dallo stesso Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), avendo un contenuto di microcistine (le molecole sospettate dal Niguarda di essere epatotossiche) pari, per stessa ammissione del Ministero Salute e delle autorità di controllo Europeo, ”…a circa il 6% della quantità giornaliera che l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera normalmente sicura, tale da non porre nessun rischio né acuto né cronico”.

“L’ASL di Urbino, dove ha sede il produttore Nutratec – conclude il rappresentante della Nutrigea – ha effettuato un’accuratissima ispezione il 20 novembre scorso. I tecnici hanno esaminato non solo il lotto in questione, ma tutti i lotti degli ultimi 4 anni, ed hanno confermato che sono perfettamente a posto, con un contenuto di microcistine pienamente nella norma. Sono passati ben 12 giorni e il Ministero non ha ancora provveduto ad informare la rete dei suoi interlocutori istituzionali del fatto che il prodotto Nimbus risulta essere assolutamente in regola: di cosa stiamo parlando? Vogliamo tutelare la salute pubblica, o perseguitare un’azienda come la nostra, che ha fatto da sempre dell’assoluto rigore e qualità di produzione la propria bandiera?”

I documenti salienti relativi al caso NIMBUS sono scaricabili liberamente dalla pagina internet www.nutrigea.com/dettaglio.asp?ID=242. Per informazioni sulla questione NIMBUS e sugli altri prodotti Nutrigea è attivo il numero 0549/942019 o l’email info@nutrigea.com. L’azienda invita farmacisti, medici, erboristi ed utenti a prendere contatto per dissipare qualunque dubbio residuo sulla bontà di questo e degli altri prodotti a catalogo.