30 agosto 2009

Vaccinazioni: perché sono un pericolo

dr Mercola 23 agosto 2009 (www.mercola.com)

Avviso importante. Si consiglia caldamente i genitori di documentarsi sugli effetti (e l’utilità) del vaccino prima di permettere che il delicato sistema nervoso dei loro bambini (e degli adulti in generale) sia violato dai forti inquinanti presenti nel vaccino stesso. rinaldo lampis.
Perchè le vaccinazioni sono un pericolo per il corpo?
Si presume che una vaccinazione ci aiuti a costruire immunità nel nostro sistema nei confronti di organismi potenzialmente dannosi che causano malessere e malattia. Tuttavia il nostro sistema immunitario è già programmato per ciò, in risposta ad organismi che invadono il corpo.
La maggior parte degli organismi che generano malattie entra nel corpo attraverso le mucose del naso, della bocca, del sistema polmonare o del tratto digestivo.
Queste membrane mucose hanno un loro sistema immunitario, chiamato IgA (1).
Questo è un sistema di protezione diverso da quello attivato quando il vaccino viene iniettato nel corpo.

Il sistema IgA è la prima linea di difesa del corpo.
La sua funzione è combattere gli organismi invadenti nei loro punti d’ingresso, riducendo o addirittura eliminando il bisogno di attivare il sistema immunitario del corpo.

Quando s’inietta un vaccino nel corpo e, soprattutto, quando questo lo si combina ad un immuno-adiuvante come lo squalene (2, vedi sotto), il sistema immunitario IgA viene bypassato e il nostro sistema immunitario va su di giri in risposta alla vaccinazione.
Gli ingredienti
I maggiori ingredienti in un vaccino sono i virus morti e quelli vivi che sono stati attenuati (cioè, indeboliti e resi meno nocivi).
I vaccini contro l’influenza contengono anche un numero di tossine chimiche, incluso:il glicole etilenico (antigelo), la formaldeide,il fenolo (acido carbolico) e antibiotici come neomicina e streptomicina.

In aggiunta ai virus e ad altri additivi, molti vaccini contengono anche immuno-adiuvanti come l’alluminio e lo squalene.L’immuno-adiuvante aggiunto al vaccino ha lo scopo d’aumentare (l’effetto “turbo”…) la risposta immunitaria alla vaccinazione. Gli adiuvanti fanno si che il sistema immunitario iperreagisca alla introduzione dell’organismo contro il quale si è stati vaccinati.

Questi adiuvanti si suppone che facciano il lavoro più velocemente (ma certamente non in modo innocuo). Gli adiuvanti riducono la dose del vaccino quindi, tanto meno sarà il vaccino richiesto per ogni individuo, tanto più dosi individuali saranno disponibili per le campagne di vaccinazione di massa.

Nei vaccini contro la febbre suina ci saranno immuno-adiuvanti?
Il governo USA ha contratti con molte case farmaceutiche per sviluppare e produrre vaccini contro la febbre suina. Almeno due di queste aziende, la Novartis e la GlaxoSmithKline, stanno usando un adiuvante nei loro vaccini H1N1.
Cosa fa l’adiuvante squalene ai topi
Adiuvanti di vaccini su base oleosa come lo squalene, a lungo raggio temporale non hanno dimostrato di produrre risposte immunitarie concentrate e ininterrotte (4).
Inoltre, una ricerca del 2000 pubblicata nell’American Journal of Pathology ha dimostrato che una singola iniezione dell'adiuvante squalene sui topi, ha attivato “una infiammazione cronica, mediata immunologicamente sull’articolazione”, altresi nota come artrite reumatoide (5)
Cosa fa lo squalene agli esseri umani
Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come una molecola d’olio indigena del corpo. Essa si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello. Infatti, si può consumare squalene in olio d’oliva. Il sistema immunitario non solo la riconosce, ma si avvale anche delle sue proprietà antiossidanti.

La differenza tra “squalene buono” e “squalene cattivo” dipende dal metodo attraverso il quale essa entra nel corpo.
L’iniezione è una via d’ingresso anormale, che incita il sistema immunitario ad attaccare tutto lo squalene nel corpo, non solo quello contenuto nell'adiuvante.

Il sistema immunitario, quindi, tenterà di distruggere la molecola ovunque la trovi, inclusi i luoghi dove è vitale per la salute del sistema nervoso (6)
I veterani della Guerra del Golfo che hanno contratto la sindrome che porta questo nome (Gulf War Syndrome:GWS) ricevettero vaccini all’antrace che contenevano squalene (7)

L’MF59 (l'adiuvante allo squalene della Novartis, ora usato nel vaccino contro la febbre suina) fu un ingrediente NON approvato nei vaccini sperimentali all’antrace e da allora è stato collegato alle malattie devastanti e autoimmuni di cui soffrono molti veterani del Golfo (8).
Il ministero della Difesa (USA ndt) fece di tutto per negare che lo squalene fosse veramente un inquinante nel vaccino all’antrace somministrato al personale militare nella guerra nel Golfo Persico – schierato o meno.

Tuttavia, la FDA (Food and Drug Administration, ndt) scoprì la presenza di squalene in certi lotti di prodotto AVIP (= programma di vaccinazione per l’immunizzazione all’antrace). .
Una ricerca condotta al Tulane Medical School e pubblicata nel numero di febbraio 2000 di Experimental Molecular Pathology, include queste statistiche allarmanti:

“ …la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome - GWS) aveva anticorpi verso lo squalene. Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio “Tempesta nel Deserto” anche non impiegati sul campo di battaglia, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene (9).

Secondo la dr Viera Scheibner, in precedenza eminente ricercatore scientifico per il governo australiano:
“…questo adiuvante [lo squalene] contribuì alle reazioni a cascata chiamate "Gulf War Syndrome," (sindrome della Guerra del Golfo) documentate nei soldati coinvolti nella Guerra del Golfo.
I sintomi da loro sviluppati includevano: artrite, fibromialgia, adenopatia, irritazioni cutanee fotosensitive, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, cambi di umore, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica ecc.” (10)
La scienza è latitante
Non esiste al presente una scienza medica che possa garantirci la sicurezza dei vaccini.
La scienza e i promotori di vaccini (che include, forse, anche il vostro medico di fiducia), non conoscono le loro conseguenze a lungo termine sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Studi su pazienti controllati sono durati mediamente solo due settimane.

Eppure, malattie autoimmuni come quelle viste nella sindrome del Golfo spesso necessitano di anni prima di venire diagnosticate, causa la vaghezza dei sintomi iniziali. Lamentele circa emicranie, fatica e dolori cronici sono sempre sintomi di malattie e disturbi seri.
Cosa si può fare per la prevenzione:Prendersi cura della propria salute per eliminare il rischio di contrarre influenza. La chiave ovviamente è tenere il proprio sistema immunitario in buona salute.
Ecco alcuni promemoria in tal senso, che il dr Mercola segnala:

- Eliminare gli zuccheri (Eliminate sugar and processed foods),
Il consumo di zucchero ha un effetto immediatamente debilitante
sul sistema immunitario.
- Prendere Omega 3 di buona qualità.
- Fare esercizio fisico.
- Avere un livello ottimale di Vitamina D, la cui carenza causa anche i malesseri influenzali stagionali; un buon livello di questa vitamina permetterà di combattere le infezioni.
- Dormire molto e con qualità.
- Gestire lo stress in modo efficace, se c’è eccesso di stress il corpo non sarà in grado di fronteggiare le infezioni.
- Lavarsi le mani, ma non con un sapone antibatterico;
usare un sapone naturale senza sostanze chimiche.
Traduzione di Cristina Bassi www.thelivingspirits.net
Related Links: Adverse Effects Of Adjuvants In Vaccines Mercury In Vaccines Was Replaced With Something Even MORE Toxic Study Suggests Link Between Vaccines, Gulf War Illnesses

(1) Ig è l’abbreviazione di immunoglobulina.
Dette anche anticorpi, le immunoglobuline sono proteine presenti nel sangue. Ne esistono cinque tipi (IgA, IgD, IgE, IgG e IgM) Le IgA sono gli anticorpi particolarmente presenti nelle secrezioni (saliva, lacrime, muchi, ecc.). In quanto tali costituiscono una barriera che le mucose oppongono ad un agente infettivo che vuole introdursi nel nostro organismo.
(2) Lo squalene è anche implicato nella debilitazione della sindrome del Guerra del Golfo ( Gulf War Syndrome and squalene ).
(3) Meryl Nass, M.D., July 3, 2009 http://anthraxvaccine.blogspot.com/2009/07/h1n1-vaccines-with-novel-adjuvants.html
(4) Rense.com, Vaccines, Autism, and Gulf War Syndrome, August 15, 2005.
(5) The American Journal of Pathology, the Endogenous Adjuvant Squalene Can Induce a Chronic T-Cell-Mediated Arthritis in Rats, 2000.
(6) Vaccination Liberation, Adjuvant Index Page http://www.vaclib.org/basic/adjuvants.htm
(7) Autoimmune Technologies, News Release: SQUALENE FOUND IN ANTHRAX VACCINE, http://www.autoimmune.com/SqualeneInVaccine.html
(8) http://www.autoimmune.com/GWSGen.html
(9) ScienceDirect.com, Experimental and Molecular Pathology, Volume 68, Issue 1, February 2000, Pages 55-64 http://www.sciencedirect.com/
(10) Adverse Effects of Adjuvants in Vaccines, by Viera Scheibner, Ph.D., 2000. http://www.whale.to/vaccine/adjuvants.html
Da:
http://www.thelivingspirits.net/php/articolo.php?lingua=ita&id_articolo=177&id_categoria=14&id_sottocategoria=63

05 agosto 2009

TERREMOTO A L’AQUILA: FINITA L’EMERGENZA PROSEGUE IL DISAGIO

IN UN CONTAINER DELLA PROTEZIONE CIVILE, VISITE OMEOPATICHE GRATUITE PER I SENZA TETTO

GUNA Spa, azienda leader in Italia nel settore delle medicine naturali e omeopatiche, sostiene logisticamente l’intervento della FIAMO (Federazione italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati) che - nell’ambito di un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile – ha attivato un ambulatorio per cure omeopatiche gratuite ai terremotati dell’Abruzzo.

L’Aquila – La FIAMO (Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati) ha stipulato con il Dipartimento della Protezione civile un protocollo per garantire visite di medici omeopati e di altre discipline non convenzionali alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. GUNA Spa, azienda leader in Italia nel settore dei farmaci naturali e omeopatici ha risposto all’appello assicurando al nascente ambulatorio un supporto logistico (lettini medici, lenzuola usa e getta, condizionatori d’aria per l’estate e stufe per l’inverno) fondamentali al funzionamento della struttura, all’interno della quale, a partire dalla prossima settimana e fino al perdurare dello stato d’emergenza per le vittime del sisma del 6 aprile, si alterneranno a titolo gratuito medici omeopati volontari per visitare i pazienti e portare sollievo alle inevitabili situazioni di grave stress che continuano a perdurare.
Il container messo a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile misura 60 mq, ed all’interno dello stesso sarà possibile ricavare una sala d'attesa e due studi medici attrezzati. Recenti dati Censis dimostrano che oltre il 23% degli italiani, nel 2008, ha fatto ricorso a medicine non convenzionali o complementari. Si tratta di una parte significativa di cittadini, i quali - convinti dell'efficacia delle cure non convenzionali - le utilizzano in modo consapevole, ben sapendo cioè che sono interamente a loro carico in quanto non rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale. “Tutto è nato – spiega la dott. ssa Antonella Ronchi, Presidente FIAMO - dalla dott. ssa Annarita Aquilio, medico omeopata ed odontoiatra, che viveva e lavorava al centro della zona più colpita.

Da quel giorno la collega ha perso la sua abitazione, la sua famiglia è smembrata, ed è stata impossibilitata ad esercitare la sua attività professionale, dal momento che il suo studio era totalmente inagibile.

L’obiettivo che si è subito posta, vittima del sisma in prima persona, è stato quello di offrire ai suoi concittadini il sostegno concreto della medicina omeopatica”. È l’impegno della Aquilio a rendere possibile questo risultato, coadiuvata dal vicepresidente della FIAMO dott. Francesco Marino, e con la collaborazione della Lega Mondiale dei Medici Omeopati (LMHI). “A L'Aquila – spiega il dott. Marino – sebbene siano passati alcuni mesi dal disastro, c’è ancora moltissimo da fare per trattare le conseguenze meno evidenti ma altrettanto gravi di traumi fisici e psichici, e in questo settore la medicina omeopatica ha già dimostrato in passato tutte le sue potenzialità. Un ringraziamento particolare – prosegue Marino – va a tutti coloro che si sono impegnati nel successo di questa iniziativa: ai medici che presteranno la propria opera gratuitamente e nonostante le evidenti complicazioni del lavorare in una situazione che è tutt'ora di emergenza, nonché a quanti la hanno sostenuta, come ad esempio GUNA Spa, il cui Presidente Alessandro Pizzoccaro ha subito accolto la nostra richiesta di sostegno logistico, e allo staff abruzzese dell’azienda, che si è attivato immediatamente, interrompendo le proprie ferie per mettersi a disposizione di questo importante progetto”.

In una nota, il dott. Alessandro Pizzoccaro, fondatore e Presidente di GUNA Spa, ha commentato: “Non ho atteso neanche un ora dalla richiesta prima di rispondere positivamente all’appello e assicurare la massima disponibilità mia e della mia azienda per questa lodevole iniziativa: il disastro che ha flagellato l’Abruzzo chiede a ognuno di noi fare la propria parte per ristabilire al più presto una situazione di normalità, il che implica anche prendersi cura della salute psico-fisica delle vittime e dei loro congiunti”.

L’inaugurazione dell’ambulatorio di Omeopatia del progetto assistenziale “Omeopatia per L’ Aquila” si terrà mercoledì 5 agosto alle ore 11.30, presso il Parcheggio Acquasanta dell’Aquila.

Guna, l’azienda italiana leader nel settore della produzione e distribuzione di farmaci omeopatici, è da sempre attenta alla promozione di iniziative volte al sostegno dei più deboli e bisognosi. Guna è cosciente che l’obiettivo di un’azienda è quello di fare business, e si riconosce senza false ipocrisie in questo modello, ma è convinta che la ricerca del profitto non possa e non debba essere disgiunta da obiettivi di carattere etico e sociale, e che il business possa avere un volto umano. Come azienda, percepisce responsabilità di vario tipo: investimenti in ricerca scientifica, in occupazione, in innovazione tecnologica, nel benessere dei dipendenti e del territorio, nel miglioramento degli indici di salute generale delle nazioni dove opera, e nello stimolare approcci più consapevoli nei confronti del concetto di salute e di malattia.

Ufficio Stampa Guna: Glebb & Metzger
Fabio De Carli - fdecarli@glebb-metzger.it - +39 011 5618236 - +39 338 3642542
Davide Palmero - dpalmero@glebb-metzger.it - +39 011 5618236 - +39 335 8798019

03 agosto 2009

“Nature”: gli esperimenti su animali ostacolano il progresso della medicina

Una forte critica al metodo della sperimentazione animalesulla rinomata rivista scientifica “NATURE”denuncia l’inaffidabilità dei dati ottenuti con il “modello animale”
NATURE pubblica nel numero di luglio un articolo di 4 fittissime pagine firmato da Thomas Hartung, farmacologo e tossicologo tedesco dell’Università di Costanza, dal titolo “TOSSICOLOGIA PER IL XXI SECOLO: solo un radicale rinnovamento della sperimentazione tossicologica ci consentirà di affrontare le prossime sfide per la tutela della salute e dell’ambiente.
Hartung mette sotto accusa la capacità predittiva dei test effettuati su animali per quanto riguarda gli effetti sull’uomo e fa notare che la sperimentazione animale ha impedito fino ad oggi a molti farmaci innovativi ed efficaci di raggiungere il mercato.
Prima che le sostanze di sintesi o i farmaci possano essere commercializzati, essi devono infatti essere testati per i loro eventuali effetti nocivi alla salute. Questi test si traducono, nella grande maggioranza dei casi, in prove effettuate su animali. Su “Nature”, Hartung illustra con grande accuratezza scientifica le ragioni per cui tale impostazione ha sempre recato danno alla ricerca. E’ molto difficile, egli dice, che i risultati forniti dalla sperimentazione animale possano essere trasferiti all’uomo. Egli spiega ad esempio che circa il 60% delle sostanze che, in seguito ai test su animali, vengono classificate come tossiche, sono in realtà innocue per l’uomo. Di conseguenza avviene che numerosi farmaci o sostanze chimiche non vengano autorizzati, malgrado possano essere tollerati dall’uomo senza problemi. Come pure avviene che svariate nuove sostanze, quali ad esempio delle proteine e degli anticorpi, progettate su misura per l’uomo, non siano state sviluppate perché le prove successivamente eseguite su animali non hanno potuto confermare la loro efficacia. “Non siamo ratti da 70 kg!” dice Hartung, “gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso, vivono più a lungo … e inoltre sono esposti ad una grande varietà di fattori ambientali (…) se non fossero stati effettuati tanti test su animali, oggi avremmo probabilmente disponibili modi più efficaci di curare le malattie.”Hartung propone una nuova e moderna strategia tossicologica - che faccia uso delle mille nuove possibilità offerte dai recenti sviluppi della scienza – la quale utilizzi le cellule umane … e ottenga in tal modo risultati reali e affidabili!Questo porterebbe grande beneficio sia agli uomini che agli animali. Gianni Tamino, presidente del Comitato Scientifico EQUIVITA dichiara “Le affermazioni di Hartung, che siamo felicissimi di leggere su “Nature”, sono identiche a quelle che facciamo da oltre 30 anni e che sempre abbiamo visto respinte. Non recriminiamo per il mancato riconoscimento (che non ci interessa) recriminiamo per i molti anni persi nella cura di tante malattie; per la lunga sofferenza, durante questi anni, di persone e animali.”Dopo la pubblicazione, avvenuta due anni fa, del rapporto “Tossicologia del XXI secolo, una visione e una strategia” da parte del NRC, Consiglio Nazionale delle Ricerche USA, l’attuale articolo di Hartung - che ringraziamo per il coraggio e la chiarezza della sua esposizione – è la seconda tappa nel rapido avvento, ormai più che sicuro, del nuovo paradigma scientifico che vedrà la fine della sperimentazione animale, poiché
“Avviene spesso che la credenza universale di un’epoca, dalla quale nessuno era libero senza uno sforzo straordinario di genialità o di coraggio, diventi in un’epoca successiva un’assurdità talmente evidente che l’unica difficoltà è di capire come tale idea fosse mai potuta apparire credibile”
John Stuart Mill
Comitato Scientifico EQUIVITA
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