25 febbraio 2011

“L’ULTIMA FRONTIERA” di una lunga guerra di conquista chiamata Ogm

COMUNICATO EQUIVITA 24/02/2011
Da Bruxelles il primo via libera alla contaminazione dei mangimi

La segreta guerra economica per la conquista dei mercati alimentari che in tutto il mondo ha usato come armi le sementi brevettate (con il pretesto di una modifica genetica) chiamate Ogm … sta sparando le sue ultime cartucce, con il sostegno, ancora una volta, della Commissione europea.
Non vi è dunque da stupirsi se oggi a Bruxelles, con una un popolazione europea contraria agli Ogm al 61%, si cerca di eliminare il principio della “tolleranza 0” e di aprire le frontiere agli Ogm non autorizzati con una tolleranza fino allo 0,1%.

Il Comitato Scientifico EQUIVITA non accetta che si imbocchi questa strada perché:

* Ci è stata promessa maggiore produttività, ma si è verificato il contrario (-10%)
* Ci è stata promessa maggiore sostenibilità in agricoltura, ma l’inquinamento chimico è aumentato di 4 volte
* Ci è stato detto “gli Ogm continueranno la loro espansione nel mondo”, ma si deve ricordare che le aziende sementiere sono in mano alle stesse aziende biotech e che in Europa la diffusione degli Ogm sta comunque diminuendo (1)
* Ci è stato detto “non portano danno all’ambiente o alla salute”, ma i problemi relativi ad ambiente e salute hanno invaso i media: fenomeno della resistenza agli erbicidi che tormenta gli USA, moria delle api, aumento delle “malattie del secolo” (tumori e malattie neurodegenerative) di cui i pesticidi sono in gran parte responsabili, ecc …

* Ci è stato detto che avrebbero sconfitto la fame nel mondo, ma il loro effetto è stato opposto e lo spiega anche l’Osservatore Romano (01.05.09) riportando l’opinione di Benedetto XVI: “Le aziende biotecnologiche, dopo la sentenza della Corte suprema statunitense che nel 1980 ha aperto le porte alla brevettabilità degli organismi viventi, incassano profitti non solo dalla vendita ma anche dalla riproduzione e dal riutilizzo delle sementi geneticamente modificate […] Dal 2007 l'esercito degli affamati è cresciuto di 115 milioni di unità, giungendo alla cifra record di quasi un miliardo di persone. E questo nonostante le risorse attuali del pianeta siano sufficienti a nutrire in modo adeguato la sua popolazione, come ha riconosciuto il direttore esecutivo del programma alimentare mondiale dell'Onu, smentendo così uno dei cavalli di battaglia dei supporter degli Ogm e confermando invece che la crisi alimentare - secondo quanto afferma anche il messaggio pontificio per la Giornata mondiale della pace 2009 - non deriva in primo luogo dalla scarsezza di cibo ma dalla sua iniqua distribuzione. E dalle difficoltà di accesso ai generi di prima necessità provocate da fenomeni speculativi internazionali”.

* Ci sono state, infine, rese molto comprensibili grazie alle REGISTRAZIONI DI WIKILEAKS (vedi l’Espresso19.2.2011) … le ragioni che hanno motivato, contro ogni ragionevolezza e contro ogni tutela dei diritti, la pressione a favore degli Ogm.

Oggi siamo noi che rivolgiamo un appello al ministro Galan, cui spetta (insieme agli altri ministri) la responsabilità assai grande dell’ultima decisione: non accettiamo che il principio della “tolleranza 0” agli Ogm non autorizzati in UE sia abolito, permettendo la contaminazione di tutta la filiera alimentare. Il popolo europeo ha espresso a vasta maggioranza il suo desiderio di ritornare ad un’alimentazione sana, che risulta anche essere, da molti approfonditi studi, la più produttiva (e la UE ha già deciso di sostenerla con ulteriori incentivi).

Le colture biologiche, in rapido aumento in tutto il mondo, stanno restituendo salute ai consumatori, dignità di vita agli agricoltori, e, insieme ad un’agricoltura di sussistenza, l’irrinunciabile Sovranità alimentare ad intere popolazioni. L’agricoltura biologica è la sola che potrà, in questo senso, dare un forte contributo a debellare la fame nel mondo (2).

(1) Rapporto “Who benefits from GM Crops? An industry built on myths”, Friends of the Earth Europe, febbraio 2011.
(2) Rapporto “World of organic agricolture”, IFOAM e FiBL, febbraio 2011.

Comitato Scientifico EQUIVITA
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18 febbraio 2011

PSICHIATRI, “SCIENZA-LOTTERIA” SULL’IPERATTIVITA’ INFANTILE

COMUNICATO STAMPA DEL 17/02/11

PSICHIATRI, “SCIENZA-LOTTERIA” SULL’IPERATTIVITA’ INFANTILE REPLICHE ALLE DICHIARAZIONI DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI PSICOPATOLOGIA

(Poma, Giù le Mani dai Bambini) “L’iperattività non è affatto sottodiagnosticata in Italia,
è sovradiagnosticata negli altri paesi, denunciare un 4% di incidenza del fenomeno significa fare terrorismo psicologico sui genitori”. (Panei, Istituto Superiore di Sanità) “La prevalenza dell’iperattività nel nostro paese non è superiore all’1%, forse meno”. (Costa, Professore emerito di Psichiatria a Roma “La Sapienza”): “Diagnosi inconsistenti e vaghe da parte dei colleghi, più che altro è una moda ‘made in USA’”. (Goussot, Università di Bologna): “Queste della Sopsi sono affermazioni sensazionalistiche: la scienza ha molto da dire senza dover somministrare un’anfetamina ad un bambino di 6 anni”.

TORINO – Dal convegno all’Unione Industriali di Torino “Il bambino non è un elettrodomestico” (dal titolo dell’omonimo libro di Giuliana Mieli) levata di scudi contro le dichiarazioni della Sopsi (Società Italiana di Psicopatologia) riunita in congresso a Roma, che denunciava la carenza di diagnosi per l’iperattività infantile in Italia, con centinaia di migliaia di bambini non presi in carico e una conseguente potenziale ‘emergenza’ in relazione ai disturbi antisociali gravi che questi minori maturerebbero con l’età se non adeguatamente trattati. “Una vera bufala – denuncia Luca Poma, giornalista e portavoce di ‘Giù le Mani dai Bambini’, primo e più rappresentativo comitato italiano di farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) - un modo eticamente discutibile di far pressione sui genitori, convincendoli che qualora i loro figli non vengano trattati - spesso con psicofarmaci - finiranno a delinquere, crescendo come disadattati. La Sopsi ‘da i numeri’, è proprio il caso di dirlo, parlando di 300.000 casi in Italia meritevoli di presa in carico, pari – secondo loro - al 4% della popolazione infantile: l’Istituto Superiore di Sanità conferma per iscritto (1) che la prevalenza italiana è massimo dell’1%, in certe zone d’Italia anche meno. Inoltre ci sono studi scientifici, come quello del Prof. Lambert (2), che provano esattamente il contrario rispetto a quanto affermato dalla Sopsi, ovvero che c’è una più elevata predisposizione alla dipendenza da alcool cocaina e tabacco nei bambini e adolescenti iperattivi trattati con psicofarmaci, il che è quasi ovvio se si pensa che il minore si abitua a trovare nel farmaco – una soluzione pronta all’uso, esterna da se – la soluzione a tutti i problemi. Ma non stupisce la posizione della Sopsi: basta indagare – conclude Poma - su chi finanzia abitualmente i loro convegni negli ultimi anni, sono le più importanti case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci per bambini”. Emilia Costa, medico e Professore emerito alla Sapienza di Roma (1^ cattedra di Psichiatria), autore di oltre 360 pubblicazioni scientifiche, aggiunge: “Non sono d’accordo con i colleghi, queste diagnosi di iperattività, invocate a gran voce, sono spesso inconsistenti e vaghe, più che altro una moda importata dagli USA. Bisogna indagare il motivo profondo del disagio dei bambini, di cui l’iperattività e solo un sintomo”. Prende posizione anche Alain Goussot, Professore di Pedagogia Speciale all’Università di Bologna: “Il bambino non è un oggetto, basta con le soluzioni facili e con i distributori automatici di pillole della felicità. Il modello italiano è anzi vincente: queste molecole sono potenzialmente pericolose, e devono essere utilizzate con grande prudenza, la scienza ha molto da dire per prendere in carico i disagi infantili senza bisogno di somministrare un derivato dell’anfetamina a un bambino di 6 anni, e queste affermazioni sensazionalistiche della Sopsi a mio avviso servono solo ad allarmare gli operatori scolastici e a fare della scuola l’anticamera dell’ASL”. Poma conclude: “Lode all’Istituto Superiore di Sanità, che con il Registro nazionale dei bambini in terapia lavora per contenere le diagnosi. Anche negli USA stanno facendo marcia indietro su questa epidemia di diagnosi, mentre noi in Italia invece di cerchiamo di copiare in ritardo il modello americano: non ha nessun senso, dobbiamo piuttosto esportare il modello italiano all’estero”.

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11 febbraio 2011

No alla politica del fatto compiuto - No alla tolleranza agli Ogm non autorizzati nei mangimi

COMUNICATO EQUIVITA 11/02/2011

Il Comitato Scientifico EQUIVITA si rallegra per il rinvio della decisione riguardante la modifica del Regolamento 882/2004 proposta dalla Commissione europea e discussa a Bruxelles lo scorso 9 febbraio. Tale modifica comporterebbe, infatti, un nuovo rischio per la salute dei cittadini europei.

Richiedendo l’introduzione di una soglia di tolleranza sugli Ogm non autorizzati presenti nei mangimi, la Commissione europea ha mostrato nuovamente la sua incredibile propensione a soddisfare le richieste delle aziende biotech e ha nuovamente, deliberatamente, messo in secondo piano la salute dei suoi cittadini, incurante dei possibili danni alla salute, incurante dei danni all’economia.

Con la richiesta fatta, la Commissione si presta a sostenere ancora una volta la strada già percorsa delle aziende, “la strada del fatto compiuto”, oppure “la strada del prima inquini e poi regolamenti”. Il piano strategico che si trova dietro a ciò è il raggiungimento della contaminazione dell’intera filiera alimentare, per giungere, attraverso il brevetto che copre gli Ogm, al controllo dell’intera produzione di cibo in Europa.

Le perplessità sollevate dai vari Stati membri e la contestazione delle associazioni che da tempo si battono in difesa dei più deboli (sia popoli, che uomini e animali), hanno portato al rinvio della decisione. Noi speriamo che ciò non significhi “attendere un momento più opportuno per agire”.

Il Comitato scientifico Equivita si schiera con la campagna alimentare di Friends of the Earth Europe: denuncia l’inconsistenza dell’allarme sollevato strumentalmente sulla carenza di cibo per gli allevamenti, denuncia altresì l’illegalità della modifica proposta per il Regolamento 882/20004 (documentata dallo studio dell’avv. Achim Willand) e chiede alla Commissione di ritirare l’intera proposta.

Il Comitato scientifico Equivita spera infine che le modifiche da proporre ai regolamenti europei che riguardano gli allevamenti siano destinate in futuro a modificare la visione di sfruttamento intensivo degli altri esseri viventi oggi imperante, in un’ottica di rispetto della dignità di ogni vita.

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IL BAMBINO NON E’ UN ELETTRODOMESTICO

Nel convegno - che verte sul tema della comunicazione per, con e a favore
dell’infanzia - "Giù le Mani dai Bambini" è presentata come caso di stud

Mercoledì 16 Febbraio, dalle ore 16 avrà luogo il convegno organizzato dal Club della Comunicazione d’Impresa (CCI) dal titolo ‘Il bambino non è un elettrodomestico’, che si svolgerà presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali di Torino nella Sala Piemonte, in Via Vela 17, organizzato dal "Club Comunicazione d'Impresa".

L’incontro verterà sul delicato tema della comunicazione per, con e a favore dell’infanzia, che verrà affrontato sotto diversi punti di vista attraverso le esperienze di professionisti ed organizzazioni del settore. L’obiettivo è mettere in luce una mondo della comunicazione più silenziosa e, per questo motivo, meno conosciuta ed ascoltata rispetto alla convenzionale comunicazione pubblicitaria. Si analizzeranno temi e casi di studio poco noti ma con forte rilevanza sociale per le famiglie, i bambini e gli operatori del settore. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare gli individui in relazione agli aspetti più delicati dell’infanzia, permettere a tutti di poter trovare uno spazio per comunicare e per ricevere informazioni, far emergere realtà del territorio che svolgono un’intensa attività nel settore ed evidenziarne l’impegno costante ed i risultati ottenuti.

Ospiti dell’evento saranno:

· Giuliana Mieli, psicologa clinica e autrice del libro che dà il titolo al convegno

· Luca Poma, giornalista, portavoce Comitato "Giù le Mani dai Bambini"

· Enrica Baricco, presidente dell’associazione onlus CasaOz

· Annamaria Febbraio Di Biasi, ideatrice e presidente di FORMA, fondazione che fa riferimento all’Ospedale Infantile Regina Margherita Onlus di Torino

· Guido Avigdor, creativo pubblicitario e fondatore di Eggers 2.0

· Giovanna Cattaneo Incisa, presidente di Mus-e Torino onlus

· Maria Elena Andreotti, presidente di Prisma Comunicazione e consulente per le relazioni istituzionali e internazionali del Segretariato Sociale Rai

· Anita Molino, fondatrice de Il Leone Verde Edizioni

· Anna Vivarelli, autrice di letteratura per ragazzi

· Massimo Trombi, libraio presso La Torre di Abele libreria del Gruppo Abele

Luca Poma, giornalista, esperto di strategie di comunicazione e Portavoce nazionale di "Giù le Mani dai Bambini", la più visibile campagna di farmacovigilanza per l'età pediatrica in Europa (www.giulemanidaibambini.org) interverrà in qualità di esperto di relazioni pubbliche, e illustrerà la Campagna come caso di campagna di comunicazione "multistakeholder" in favore della salute dei bambini. Poma ha dichiarato: "L'infanzia è un argomento estremamente delicato e i professionisti della comunicazione, quando approcciano a questo mondo, devono esserne consapevoli. Comunicare all'infanzia, ad esempio, pone di fronte all'imperativo etico di utilizzare canali e messaggi che non interferiscano con la serenità di una mente in fase di formazione, ricettiva, ma anche estremamente condizionabile. La nostra campagna, ad esempio, prende posizione contro ogni forma di marketing da parte delle case farmaceutiche finalizzato a stimolare i bambini facilitando a parte degli stessi l'assunzione di psicofarmaci: sembra fantascienza, e invece abbiamo documentato casi di questo genere, e ne parleremo al convegno".

CONVEGNO SULLA COMUNICAZIONE PER L’INFANZIA

Titolo: “Il bambino non è un elettrodomestico”

Data e ora: Mercoledì 16 Febbraio 2011, dalle ore 16

Luogo: Centro Congressi Unione Industriali di Torino, in Via Vela 17 (Sala Piemonte)

L’evento è inserito all’interno del calendario per i festeggiamenti del XXV anniversario del Club della Comunicazione d’Impresa di Torino, associazione di professionisti e manager della comunicazione, ed è realizzato in collaborazione con PRime, associazione di studenti di comunicazione e relazioni pubbliche. Con il contributo di Tiziana Bonomo per l'organizzazione e lo Studio Polarolo per la grafica.

Per info e interviste: oprtavoce@giulemanidaibambini.org - +39/337/415305