12 febbraio 2009

COMUNICATO STAMPA IN EUROPA NUOVE COLTURE GM NEI CAMPI? LETTERA AI MINISTRI AFFINCHE' L'ITALIA DIFENDA IL FUTURO DELL'AGROALIMENTARE

Roma, 11 febbraio 2009

Questa mattina è partita una lettera indirizzata ai Ministri della Salute, dell'Ambiente e dell'Agricoltura (di seguito nel testo dell’e-mail), perché sta crescendo la preoccupazione rispetto alle politiche europee in materia di Ogm e si rende necessaria un'azione decisa e coerente delle autorità competenti nazionali.A sottoscriverla i Presidenti di Verdi Ambiente e Società (VAS), Cia, Fondazione Diritti Genetici, Legambiente, CNA Alimentare, Confartigianato Alimentare, Equivita, Alpa, Adiconsum, Federconsumatori, Acli Terra, Slow Food, Crocevia, Coop Italia, Greenpeace, Aiab, per chiedere che nelle prossime riunioni dei Comitati e dei Consigli europei già in agenda l'Italia assuma un ruolo decisivo a sostegno del settore agroalimentare. In particolare, si domanda un'opposizione energica alle due proposte della Commissione Europea: introdurre nei campi due nuove colture transgeniche (mais Bt11 e 1507) e revocare la moratoria di Francia e Grecia sul mais Mon810."Il comportamento dell'Europa è schizofrenico – dichiarano i Presidenti firmatari. Solo pochi giorni fa è stato votato un Regolamento sui pesticidi, in base al quale il glufosinato è stato considerato pericoloso e da vietare. Allo stesso tempo, però, si propone l'introduzione in campo di due Ogm che, oltre ad avere proprietà insetticida, sono resistenti al glufosinato. In questo modo si incentiva l'utilizzo di questa sostanza chimica, a danno della salute dei cittadini e dell'ambiente"."Inoltre, l'Europa riconosce il principio di precauzione, ma non accetta che gli Stati Membri lo applichino: il numero delle moratorie sul mais Mon810 sta aumentando, a causa delle evidenze scientifiche che ne dimostrano la pericolosità, mentre la Commissione Europea cerca di intervenire con tutti i mezzi per revocarle".Comitato Scientifico EQUIVITATel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949E-mail: equivita@equivita.it <mailto:equivita@equivita.it>Sito internet: www.equivita.org
Lettera ai Ministri
On. Maurizio Sacconi Ministero del Lavoro,della Salute e delle Politiche SocialiVia Veneto 5600187 Roma
On. Stefania PrestigiacomoMinistero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareVia Cristoforo Colombo, 44 00147 Roma
On. Luca Zaia,Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e ForestaliVia XX Settembre, 2000187 Roma

Roma, 11 febbraio 2009

Oggetto: ruolo dell’Italia nel processo decisionale europeo, in merito alla coltivazione di mais Bt11 e 1507 e alle regole di salvaguardia di Francia, Grecia e Ungheria sul Mon810. Considerando l’interesse strategico del settore agroalimentare per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, l’importanza della salvaguardia ambientale e della agrobiodiversità agronomica, la scelta operata dai cittadini italiani durante la Consultazione Nazionale della Coalizione Liberi da Ogm, chiediamo alle autorità competenti in materia scelte univoche e coerenti, in occasione delle votazioni che riguarderanno, nelle prossime settimane, i mais transgenici Bt11 e 1507 e la moratoria sul mais Mon810 operata da Francia, Grecia e Ungheria.I prossimi appuntamenti istituzionali (16 e 25 febbraio) del Comitato Europeo per la Catena Alimentare (Committee on the Food Chain and Animal Health) e, successivamente, del Consiglio dei Ministri dell’Ambiente, sono fondamentali per garantire uno sviluppo agroalimentare sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.I motivi di preoccupazione sono molti (alcuni dei quali già condivisi dal Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dello scorso 4 dicembre):- non è stata operata una revisione delle linee guida dell’EFSA per la valutazione dell’impatto ambientale degli Ogm, così come auspicato da alcuni Paesi Membri e dalla stessa Commissione Europea;- non sono state prese in considerazione le conseguenze ambientali dovute all’introduzione di Ogm resistenti agli insetti, né quelle dovute a colture tolleranti gli erbicidi, nonostante il mais Bt11 e il 1507 possiedano entrambe queste caratteristiche, tali preoccupazioni hanno indotto il Commissario dell'Ambiente Stavros Dimas a fermare l'iter autorizzativo;- è stato ignorato il nuovo Regolamento sui pesticidi, in base al quale l’erbicida glufosinato, a cui sono resistenti il Bt11 e il 1507, è cancerogeno e mutageno conseguentemente, il suo utilizzo deve essere vietato;- non sono stati valutati gli impatti socio-economici delle colture gm, come considerato dal Consiglio dei Ministri Ambiente- gli effetti indiretti e a lungo termine del mais Mon810 non sono stati adeguatamente valutati (rendendo legittima l’applicazione del principio di precauzione di Francia, Grecia), e tale varietà è oggetto di valutazione per riapprovarne la commercializzazione e l'utilizzo.Chiediamo un impegno concreto per evitare che, la mancanza di una maggioranza qualificata (prima nel Comitato e poi nel Consiglio dei Ministri), possa consentire alla Commissione Europea di imporre di fatto l’introduzione di Ogm nell’ambiente.
In attesa di avere un riscontro, porgiamo cordiali saluti,
Guido Pollice, Presidente Verdi Ambiente e Società (VAS) Giuseppe Politi, Presidente CiaMario Capanna, Fondazione Diritti GeneticiVittorio Cogliati Dezza, Presidente LegambienteSandro Moscardi, Presidente CNA AlimentareGiacomo Deon, Presidente Confartigianato AlimentareGianni Tamino, Presidente EquivitaAntonio Carbone, Presidente ALPAPaolo Landi, Presidente AdiconsumRosario Trefiletti, Presidente FederconsumatoriMichele Zannini, Presidente Acli TerraRoberto Burdese, Presidente Slow FoodAntonio Onorati, Presidente CroceviaVincenzo Tassinari, Presidente Coop ItaliaGiuseppe Onufrio, Presidente GreenpeaceAndrea Ferrante, Presidente Aiab

05 febbraio 2009

Omeopatia? Conosciamola meglio

In Italia sono circa 500 mila le persone che ne fanno uso dell' OMEOPATIA, ma sull’argomento c’è ancora troppo scetticismo

URBINO – La medicina omeopatica esprime una filosofia terapeutica che si articola fondamentalmente con i principi formulati, agli inizi del XIX secolo, dal medico tedesco Samuel Hahnemann. Sulla validità dell’“omeopatia” mai come oggi ferve la discussione e le opinioni sono divise. C’è chi pensa che sia solo un placebo e chi invece crede che possa essere una scelta valida importante ed efficace. Sta di fatto che c’è urgente bisogno di una corretta informazione per far sì che tutti possano valutarne oggettivamente i rischi e i benefici. “Occorre – afferma Antimo Zazzaroni, direttore organizzativo dell’Istituto di Medicina Naturale di Urbino – regolamentare il settore delle medicine non convenzionali affinchè sia riconosciuta finalmente la dignità non solo dell’omeopatia in sé e per sé, ma anche dei medici che la esercitano e delle migliaia di persone che ne fanno uso e che vi trovano un supporto per i loro problemi”. L’omeopatia, però, non deve, ma soprattutto non vuole far guerra alla medicina convenzionale, anzi, come dichiara Antimo Zazzaroni, occorre, oggi più che mai, un’integrazione fra le due discipline per far sì che possano aprirsi nuove e diverse possibilità di cura. “Vorrei sottolineare che non si tratta di una lotta tra “convenzionale” e “non”. La medicina, infatti, è una sola: non vogliamo di certo cestinare quanto la scienza ci ha dato o disconoscere il ruolo fondamentale di un utilizzo mirato, ovvero, secondo coscienza, di farmaci che possono salvarci la vita”. Molto importante, in questo senso, non è fare pubblicità ai prodotti omeopatici delle varie aziende, in quanto alimenterebbe un rischioso “fai da te”, ma fornire una corretta e onesta informazione sulle reali possibilità della terapia omeopatica, finalizzata ad una corretta gestione della salute e del benessere di ciascuno di noi.

Enrica Papetti - Studio M2P
Ufficio Stampa Istituto Medicina Naturale Urbino
338.8215840

BAMBINI SOVRAPPESO: QUALE FUTURO? - Un cubo magico li aiuterà

di DARIA FAGO

Il problema dell’obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquisito negli ultimi anni un’importanza crescente, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bambino, sia perché questi stati rappresentano un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie in età adulta.
Il 20% dei bambini europei è in sovrappeso o obeso, con un picco del 34% nei bambini da 6 a 9 anni.
L’allarme obesità per i bambini italiani è ormai una realtà, confermata dagli ultimi studi.
Secondo i dati disponibili, infatti, nel nostro Paese il 24% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni presenta un eccesso di peso: un fenomeno che sembra interessare maggiormente le fasce di età più basse e che è più frequente nel sud Italia.
Per favorire l’attività fisica e una sana alimentazione, è necessario sapere cosa mangiano e quanto si muovono i bambini. La scuola è quindi il luogo ideale per raccogliere queste informazioni. Nel 2007 è stato avviato Okkio alla Salute, un progetto promosso dal Ministero della Salute e della Pubblica Istruzione, per la realizzazione di un sistema di indagini sulle abitudini alimentari e sull’attività fisica dei bambini delle scuole primarie (6-10 anni).
Cosa si può fare in concreto per evitare una generazione di “oversize”?
Si è parlato anche di questo il 23 gennaio scorso a Roma in un corso organizzato dall’A.I.Nu.C., l’Accademia Internazionale di Nutrizione Clinica, intitolato “Diete di segnale: nuove frontiere per una nutrizione consapevole”.
Il Professor Mauro Mario Mariani, docente di Nutrizione biologica e ideatore del progetto Oasi di Asterix presso il Comune di Ascoli Piceno, ha comunicato la sua eccezionale esperienza che dimostra che intervenire è possibile, basta educare bambini e genitori insieme.
«Bisogna tornare all’antico concetto che siamo e diventiamo quello che mangiamo» dice Mariani «il problema è che il cibo oggi ha due volti: ci nutre ma può anche danneggiarci, basti pensare a quanti chili di additivi, conservanti, coloranti, metalli pesanti, ingeriamo ogni giorno mangiando, quello che gli americani definiscono il body burden, la zavorra che ci portiamo addosso, come fosse una discarica di rifiuti pericolosi. Senza contare poi il problema delle calorie vuote, dei grassi idrogenati onnipresenti nei cibi che consumano i bambini. La caloria è un parametro quantitativo ma non qualitativo che non distingue la tipologia e la composizione del cibo, il problema di un Happy Meal del McDonald non è la quantità globale di calorie ma la loro distribuzione tra grassi saturi (42%), zuccheri (107%) e sale (37%)».
Ma come si fa a convincere un bambino a mangiare frutta e verdura? Nelle scuole di Ascoli Piceno i promotori del progetto Asterix ci sono riusciti. Hanno abbinato agli incontri con i genitori per insegnare a leggere le etichette e a conoscere meglio i cibi, cuochi che in classe con i bambini preparavano minestroni e macedonie.
Hanno poi consegnato ai bambini il “Cubo dei colori della vita”: sei colori per sei gruppi di verdura e frutta. L’idea di Mariani è che i bambini giocando con il cubo imparino a riconoscere i colori ed a leggere le parole, scoprendo che ad ogni colore corrisponde un effetto benefico sul nostro organismo.
«Questi bimbi “supersize” concentrati al centro-sud ci fanno ripensare cosa voglia dire oggi “dieta mediterranea”, è diventata solo la dieta delle 4P: pane, pizza, pasta, pomodoro? Il disinsulinismo, ovvero l’eccesso di carboidrati raffinati, è l’anticamera della “diabesità”, un bimbo obeso a 8 anni sarà un adulto diabetico sotto i trenta.

Poi di quale pomodoro parliamo? Nel 2007 sono arrivati dalla Cina centocinquanta chili di passata lavorata, e non erano certo destinate ai ristoranti cinesi ma alle nostre aziende conserviere. Ecco allora l’importanza del concetto di nutraceutica, che altro non vuol dire che promuovere abitudini dietetiche basate sull’utilizzo di prodotti naturali perché il cibo cura, riequilibra, sostiene, rafforza, depura, se scelto e combinato nel modo giusto» continua Mariani «l’antica abitudine di alternare i cibi, ad esempio giovedì gnocchi, venerdì pesce e simili, la regola dell’alternanza, il non mangiare ogni giorno le stesse cose, si rivela oggi quanto mai attuale per l’equilibrio nutrizionale e per il problema delle intolleranze».
Approposito del pomodoro di cui parlava Mariani, avete mai provato (io l’ho fatto) a togliere una macchia di sugo dal bavaglino di vostro figlio? Quello fatto in casa (io utilizzo una passata biologica) se ne va con un normale lavaggio, quello che torna dalla mensa scolastica ha bisogno di un doppio bagno in varechina, torna alla mente lo scandalo del Sudan…il colorante rosso cancerogeno cui Report dedicò una puntata, siamo sicuri che non ce ne sia più traccia nei nostri pelati?
Molti degli scandali alimentari degli ultimi anni hanno riguardato proprio cibi destinati ai bambini, alle mense scolastiche: il latte alla melamina, i filetti di pangasio (allevato più che in mare in un “brodo primordiale” di metalli pesanti, pesticidi e antibiotici), i formaggi fusi in cui veniva fuso proprio di tutto!
O forse a qualcuno conviene tutto questo grasso…guardando agli Stati Uniti le aziende farmaceutiche hanno ripianato i propri bilanci con l’obesità, malattia che coinvolge tanti organi diversi, che significa poi tante medicine diverse. Diffondiamo allora le iniziative tipo Oasi di Asterix, ce n’è davvero bisogno.