28 aprile 2012

Appello-Denuncia del Prof. Giuseppe Altieri agli organi istituzionali competenti

Vietare immediatamenti i Pesticidi Neonicotinoidi tossici e gli altri Agrofarmaci chimici di sintesi sostituibili con tecniche alternative biologiche registrate al commercio e, pertanto, efficienti;


E sospendere immediatamente i pagamenti agroambientali regionali alla presunta agricoltura integrata, basata su semplici elenchi di prodotti chimici consentiti.

Riconvertire l'Agricoltura Italiana al biologico con i 10 Miliardi di € ancora disponibili nei Piani di Sviluppo Rurale delle regioni per il 2012-2013

(Si richiede l'adesione al presente documento a tutti gli interessati e alle associazioni del settore)

E' necessario Vietare immediatamenti i Neonicotinoidi e gli altri insetticidi chimici tossici, sostituibili con tecniche alternative biologiche efficienti.

Tali prodotti sono stati eliminati dall'uso come concianti dei semi, in quanto pericolosi a distanza di mesi sulle api che venivano in contatto con i fiori o le altre parti di piante nate da semi trattati chimicamente (con microdosi di neonicotinoidi)...

...ma gli stessi prodotti chimici vengono ancora incredibilmente irrorati, in quantità molto maggiori, con pericolo grave ed attuale per la salute degli operatori agricoli e dei consumatori, sulle coltivazioni stesse per controllare afidi e altri insetti dannosi, che possono essere ridotti al disotto delle soglie economiche di danno attraverso l'impiego di insetti utili e/o insetticidi naturali, quali saponi potassici, olii piretro naturale, azadiractina ed altri prodotti "biologici" tutti regolarmente registrati al commercio e, pertanto sottoposti alle relative prove di efficacia.

Vista la pericolosità dei Neonicotinoidi è pertanto necessario applicare il principio di precauzione con comparazione di tecnologia, sospendendo immediatamente l'uso dei neonicotinoidi in ogni ambito.

Gli apicoltori del Piemonte sono stati in sciopero della fame per tutto il 2011e il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un'indagine a tal proposito.

Si allega il Report del Prof. Stefano Maini, Entomologo dell'Università di Bologna.

E si fa appello e denuncia alle autorità competenti,

per un divieto immediato di tutti i Pesticidi chimici di sintesi sostituibili da tecniche biologiche registrate al commercio e sottoposte a prove di efficacia.

Si ricorda inoltre che gli agronomi e gli agricoltori sono tenuti in primis ad impiegare e prescrivere tutte le tecniche disponibili, regolarmente registrate al commercio, alternative all'uso di Pesticidi e diserbanti chimici, pericolosi per la salute e l'ambiente, al fine di rispettare i diritti inviolabili tutelati dalla Costituzione (Art.32 e 9). E in base al principio di precauzione.

Nello stesso tempo i commercianti di Prodotti chimici di sintesi o gli agronomi a loro collegati da interessi commerciali non possono prescrivere gli interventi sulle coltivazioni, in quanto trattasi di abuso di professione nell'ambito dell'atto fitosanitario, delegato alla professione dell'Agronomo iscritto all'Albo professionale (vedasi relativa circolare sull'atto fitosanitario e deontologia professionale dell'agronomo).

Si rammenta inoltre che i Neonicotinoidi come moltissimi altri Prodotti chimici di sintesi sono inseriti e consentiti (in quantità molto superiore al normale uso convenzionale) nei cosiddetti disciplinari di Produzione agricola Integrata, attraverso i quali si stanno sperperando le enormi risorse agroambientali europee e regionali, destinate in realtà all'agricoltura biologica e alla "sostituzione" dei pesticidi chimici di sintesi in agricoltura, ovvero all'Agricoltura Integrata, con priorità di applicazione di tutti i mezzi biologici disponibili sul mercato, cosi come definito dall'allegato (Norme OILB sulla Produzione Integrata) alla decisione CE 30-12 1996, sulla stessa produzione integrata.

Si rammenta che i Pagamenti Agroambientali furono istituiti proprio per i maggiori costi e minori ricavi eventuali, conseguenti all'uso dei mezzi tecnici biologici, prioritari ed obbligatori nella Produzione Integrata. Mentre vengono erogati da amento 15 anni per presunte riduzioni di impiego di prodotti chimici di sintesi, non verificabili, ne tantomeno controllabili.

Uno scandalo di cui si è parlato da un decennio a Report, Ambiente Italia, e in altri mass media nazionali e regionali, che dura ormai da oltre 15 anni, puntualmente censurato dalla Corte dei Conti Europea (Relazione n.3/2005).

E che bisogna ora di interrompere d'autorità , da parte delle procure regionali e nazionali della Corte dei Conti e degli altri organi competenti, istituzionali e giuridici, regionali e/o Europei

L'Italia (Dati OMS) ha raggiunto il record mondiale dei tumori dell'infanzia (con tasso doppio di tumori neonatali rispetto ad alla media UE) e l'aspettativa di vita sana nel nostro paese è crollata di oltre 10 anni dal 2004 ad oggi (Eurostat), mentre il mercato degli agrofarmaci chimici di sintesi, principali concause aggravanti di moltissime malattie degenerative umane, invece di ridursi, com'è accaduto in altri paesi europei in modo drastico (in certi casi di oltre l'80%, grazie a programmi agroambientali adeguati), in Italia è aumentato continuamente, sostenuto da Pagamenti Agroambientali dei PSR Regionali (attivi dal 1992) il cui obiettivo avrebbe dovuto essere invece la "sensibile riduzione degli stessi prodotti chimici di sintesi".

Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Docente Ist. Agrario "A. Ciuffelli" Todi
Studio Associato Agernova, Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
Massa Martana (PG)

27 aprile 2012

PSICOFARMACI: UN TREDICENNE SU QUATTRO LI ASSUME, SPESSO SENZA PRESCRIZIONE

Comunicato stampa del 27/04/2012


Studio dell'Università di Torino: psicofarmaci assunti dal 25% dei minori con amici e/o somministrati dai genitori senza alcuna prescrizione medica. Alberto Ugazio (SIP): "in assenza di patologia la terapia farmacologica non è assolutamente indicata". Poma (Giù le Mani dai Bambini): "Appello al Ministro Balduzzi: allarme già rilanciato da noi nel 2009, ma l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia del Farmaco (AIFA) continuano a sottostimare il problema"


TORINO - Secondo i risultati di uno studio condotto dall'Università di Torino a cura della Dott. sa Roberta Siliquini – Professore Ordinario di Epidemiologia, Igiene Generale e Sanità Pubblica all’Università di Torino - un adolescente su quattro assume psicofarmaci a casa, su consiglio dei genitori, o fuori casa, in accordo con gli amici, quasi sempre senza prescrizione medica. Inizialmente, lo studio ha preso in esame una casistica di 600 soggetti, ma il progetto di ricerca prevede di arrivare a 2.000 casi esaminati entro la fine del corrente anno, alla ricerca di conferme per un trend che vari commentatori esperti definiscono “inquietante”.

Dopo la presentazione dei risultati preliminari della ricerca, il primo commento ufficiale è quello del Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), il Dott. Alberto Ugazio, il quale ricorda che "l’automedicazione, o il fai da te‚ è quanto di meno auspicabile possa esserci per la salute dei nostri bambini. Inoltre, l’ansia è un sintomo che va valutato attentamente: se non indica una patologia, la terapia farmacologica non è assolutamente indicata". Secondo la Prof. Siliquini, infatti, molte assunzioni improprie di psicofarmaci avvengono per scelta degli stessi genitori, che cercano in questo modo di “dare una risposta agli stati di disagio dei propri figli”.

"Un fenomeno inquietante, in continua crescita ovunque nel mondo, come anche nel nostro Paese - ha commentato Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) - che la nostra organizzazione aveva denunciato nel 2009, riprendendo i dati del ‘rapporto ESPAD’ che evidenziò già allora il 10% di minori che utilizzavano psicofarmaci con modalità “fai da te”.[1] I rischi sono molteplici - continua Poma – dagli effetti collaterali di queste molecole, che vanno dai problemi cardiaci anche gravi alla stimolazione di idee suicidarie, a seconda della classe farmacologica utilizzata, a quelli di carattere psicologico e pedagogico: stiamo permettendo la trasmissione ai nostri figli un modello sbagliato, ovvero che basta una pillola per risolvere qualsiasi problema. Tra l’altro questi prodotti – con buona pace delle norme stabilite dagli organismi sanitari di controllo – si reperiscono con estrema facilità su internet, pagando con un comune conto PayPal: sono perlomeno 7 anni che ci siamo messi a disposizione dell’Agenzia del Farmaco e dell’Istituto Superiore di Sanità una campagna seria di prevenzione su questo tema, che impegnerebbe ben poche risorse, ma il problema continua ad essere colpevolmente sottostimato. Ci appelliamo allora direttamente – conclude Poma - al Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi: non attendiamo che la situazione vada alla deriva, com’è già successo in USA e in altre nazioni, perché qui è in gioco il futuro delle nuove generazioni del nostro paese”

Per media relation: 337/415305 - portavoce@giulemanidaibambini.org