27 aprile 2010

STOP ALLA BREVETTAZIONE DELLA FILIERA ALIMENTARE!

COMUNICATO EQUIVITA 27/04/10
STOP ALLA BREVETTAZIONE DELLA FILIERA ALIMENTARE!
La Monsanto arriva a rivendicare la pancetta e la bistecca come proprie invenzioni
Il controllo dell’intera produzione alimentare passa nelle mani delle multinazionali biotech-chimico-farmaceutiche, con una sistematica strategia globale, elaborata dopo avere esteso il loro mercato a tutto quanto riguarda la materia vivente.Come dimostra uno studio recente, Monsanto, Syngenta, Dupont e altre multinazionali hanno aggiunto alle richieste di brevetto sui vegetali gm (rilasciati a partire dagli anni ‘80 dopo che nuovissime leggi brevettuali avevano consentito di privatizzare la materia vivente) richieste di brevetto sui vegetali prodotti in modo tradizionale, senza modifiche genetiche. E numerose di queste sono già state accolte, tanto che il numero di richieste giacenti, in questo settore, è salito alle stelle: è raddoppiato tra il 2007 e la fine del 2009.La strategia delle aziende punta ad includere nel brevetto l’intera filiera della produzione alimentare - dalla semina al piatto - includendovi i mangimi animali, gli animali d’allevamento e i prodotti alimentari stessi.
Alcuni esempi:
1) Nella richiesta di brevetto WO2009097403 la Monsanto esige diritti sulla pancetta e le bistecche, in quanto derivanti da suini nutriti con vegetali di suo brevetto.
2) Analoga richiesta è stata depositata per pesci di acquacoltura (marzo ’10).
3) Di portata ancor più ampia alcuni brevetti già concessi, come quello ottenuto dalla Monsanto nel 2009, che, partendo dalle sementi di piante gm, arriva ai prodotti alimentari che ne derivano, come la carne e l’olio.
Poiché mancano regole internazionali contro simili monopoli, siamo tutti presi nella stessa trappola: consumatori, agricoltori e produttori. Il rischio (o la certezza, salvo interventi tempestivi) è che con questo tentativo immorale di approfittare di leggi brevettuali molto ambigue e discutibili, si giunga a mettere l’intera produzione di cibo del pianeta nelle mani di due o tre aziende, precipitando tutti noi in un regime di controllo totalitario, che distruggerà la biodiversità naturale e che, privilegiando i profitti delle industrie (che per regola devono essere massimizzati, poiché, a differenza dei governi, le industrie non sono nate per tutelare il benessere della collettività) aumenterà la fame nel pianeta, che già attanaglia più di un miliardo di persone. Anche in conseguenza di questo processo già in atto.
L’esperienza degli Stati Uniti dimostra che i brevetti sulle sementi e la crescente concentrazione dei mercati conducono ad un drastico incremento dei prezzi, ad una minore varietà di sementi e a crescenti forme di dipendenza per gli agricoltori.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e i Procuratori generali di diversi Stati degli USA, stanno già accertando se la Monsanto abbia abusato del proprio potere di mercato per escludere altri competitori e aumentare il prezzo delle sementi.
il Comitato Scientifico EQUIVITA aderisce alla Coalizione “No Patents on Seeds” (“No ai brevetti sulle sementi”) portando avanti una battaglia comune iniziata negli anni ’90 contro le Direttiva europea 98/44, che ha consentito in Europa la brevettabilità della materia vivente. La Coalizione è sostenuta a livello mondiale da più di 200 organizzazioni. Essa esige che:

I Governi rivedano le leggi sui brevetti, in modo da escludere i brevetti sulla materia vivente, ovvero sulle sementi, sugli animali e parti di essi, come pure sulle parti del corpo umano (anche questi ultimi brevetti - in particolare quelli sui geni – sono attualmente messi fortemente in discussione negli USA).
Gli Uffici Brevetto dei singoli Stati applichino sin d’ora un netto cambiamento di politica e di pratica, tutelando il bene comune.
Comitato Scientifico EQUIVITA Ufficio stampa:
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949

23 aprile 2010

BAMBINI IPERATTIVI: RICERCA INGLESE, PREMI E INCENTIVI SONO MEGLIO DEI FARMACI

comunicato stampa del 21/04/2010

Studio pubblicato su Biological Psichiatry: "Nei bambini affetti da sindrome di disattenzione e iperattività (ADHD), gli incentivi possono avere lo stesso beneficio dei farmaci". Poma (Giù le Mani dai Bambini): "Sono sei anni che lo ripetiamo alle istituzioni di controllo sanitario italiane: si investa di più su percorsi non farmacologici". Roberti (psichiatra): "Dimostrata con metodo scientifico l'efficacia di strumenti psicopedagogici noti da un secolo". Ajmone (psicoterapeuta): "l'iperattività è un sintomo, non una malattia, ed il nulla si può curare in infiniti modi con infiniti buoni risultati"

Torino, 22/04/2010 - Recentemente pubblicato su Biological Psichiatry, lo studio della Nottingham University "Effects of motivation and medication on electrophysiological markers of response inhibition in children with attention-deficit/hyperactivity disorder", conferma quanto parte della comunità scientifica sostiene ormai da anni riguardo il comportamento troppo vivace dei bambini: riscontri positivi e "contenitivi" nel miglioramento delle performance comportamentali si possono ottenere non solo con l'utilizzo di farmaci - causa di potenziali effetti collaterali anche gravi - ma con strategie pedagogiche quali, ad esempio, quella della "ricompensa a breve termine". Lo studio infatti ha dimostrato la pari efficacia, in termini di normalizzazione del comportamento, fra il trattamento psicofarmacologico e l'utilizzo di stimoli e ricompense per "premiare" la corretta esecuzione di compiti.
I risultati della ricerca vengono accolti positivamente dal Dott. Paolo Roberti di Sarsina (Dirigente di psichiatria dell'ASL di Bologna): "L'elemento psicopedagogico alla base di questo semplice ma efficace esperimento è quello della esperienza continua e gratificata per apprendere su di se, con il risultato evidente di un contenimento degli eccessi. Va ricordato che la psicopedagogia Steineriana - in uso in tutto il mondo da ormai un secolo - è basata proprio sull'apprendimento attraverso l'esperienza, e in questa ottica la ricompensa - intesa nel significato profondo di appagamento dell'io - è uno strumento chiave."
Ancor più netta la posizione del Dott. Claudio Ajmone (psicoterapeuta ed esperto italiano di ADHD), che nega la possibilità che l'ADHD possa esistere come malattia: "Resto dell'idea che tutto è possibile quando si sperimenta su una malattia inesistente. Il nulla si può curare in infiniti modi con infiniti buoni risultati...".

Luca Poma (giornalista e portavoce nazionale di Giù le Mani dai Bambini, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica), commenta così sul portale www.giulemanidaibambini.org: "L'ADHD è una costellazione aspecifica di sintomi, imputabili a numerose possibili cause, non è una 'malattia' da curare con psicofarmaci. La scienza ci dimostra per l'ennesima volta che esistono risposte al disagio dei bambini valide ed efficaci e soprattutto prive di effetti collaterali, quindi ci chiediamo che senso abbia continuare a utilizzare potenti psicofarmaci su bambini piccoli, a volte con il rischio di conseguenze anche fatali, quando la psicopedagogia offre alternative valide. Un appello all'Istituto Superiore di Sanità e all'Agenzia del Farmaco: è ora che la sanità pubblica in Italia torni a investire sulle persone e sulle competenze, senza cercare 'facili' scorciatoie chimiche".

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13 aprile 2010

“STOP THE CROP!”

Il Comitato Scientifico EQUIVITA sostiene la campagna “STOP THE CROP!” promossa dalla “Rete delle Regioni Libere da Ogm”.Vi preghiamo di leggere il testo riportato di seguito, firmare e diffondere attraverso tutti i vostri contatti.
Torna la campagna “STOP THE CROP!”per una moratoria sugli Ogm nell’Unione europea
Il presidente della Commissione europea Manuel Barroso e il nuovo commissario alla Salute responsabile per le colture geneticamente modificate John Dalli, hanno aperto il loro mandato con un chiaro segnale. Per la prima volta dal 1998, hanno autorizzato l’introduzione nell’ambiente di un Ogm: la patata Amflora della BASF.
- Nonostante la Direttiva 2001/8 vieti, a partire dal 2004, gli Ogm contenenti geni di resistenza agli antibiotici
- nonostante il voto contrario della maggioranza degli Stati membri
- nonostante le gravi riserve degli scienziati
- nonostante sul mercato siano disponibili alternative convenzionali
il commissario Dalli ha autorizzato la coltivazione di un Ogm che può aggravare il problema della resistenza batterica a farmaci salvavita. La patata gm non è destinata al consumo umano, né è stata autorizzata per questo scopo. Tuttavia, poiché la contaminazione della catena alimentare potrebbe essere inevitabile, la Commissione ne ha autorizzato la “presenza accidentale” anche negli alimenti destinati all’uomo entro la soglia dello 0,9%. Dalli ha annunciato, inoltre, che altre autorizzazioni seguiranno a breve. Nel 2008 i rappresentanti dei 27 Stati membri hanno unanimemente criticato l’attuale sistema di autorizzazione degli Ogm e chiesto alla Commissione di garantire una valutazione più rigorosa e imparziale, e di considerare anche le implicazioni socio-economiche della coltivazione degli Ogm in Europa.
Nessun Ogm dovrebbe essere autorizzato mentre è in corso un dibattito tanto importante sulla riforma del sistema delle autorizzazioni. E’ ora compito degli Stati membri richiamare la Commissione UE all’obbligo di non introdurre Ogm nell’ambiente e nella nostra catena alimentare. Inviate oggi stesso una lettera al vostro Ministro chiedendo una moratoria su tutte le autorizzazioni di Ogm.
Cliccate qui per firmare la lettera al Ministro:
Chi non lo avesse ancora fatto, può sottoscrivere anche la petizione alla Commissione europea per una moratoria sugli Ogm a questo indirizzo: