02 marzo 2010

REIKI e IRECA DUE TECNICHE SOLO FINE

Sabato 20/01/2010 si è tenuto presso l’aula magna dell’ospedale Forlanini in Roma la presentazione delle tecnica IRECA la quale è una tecnica di riequilibrio dei chakra.

Come maestro di reiki l’evento mi ha incuriosito e per questo mi sono recata alla presentazione, volevo vedere in che cosa la tecnica IRECA fosse differente dal reiki stesso.

Con grande piacere mi sono trovata accanto a persone che, condividevano il mio stesso pensare e sentire ovvero, persone che hanno a cuore allo sviluppo e il benessere degli altri; l’associazione Life Qualità Project Italia, che diffonde la tecnica IRECA non è a scopo di lucro è, a Roma, a San Giovanni, presso la sede dell’Associazione stessa, operatori IRECA offrono giornalmente e gratuitamente trattamenti per il riequilibrio dei chakra.

L’innovazione di questa tecnica e la differenza tra essa ed il reiki è la velocità del trattamento; reiki e tecnica IRECA hanno come scopo principale quello riportare i chakra a “girare” nel senso ed alla velocità a loro congeniale; entrambe le tecniche prevedono l’uso delle mani degli operatori i quali fungendo da canali indirizzano l’energia sui chakra o centri energetici –come vengono chiamati nell’IRECA -che in quel momento risultano più deficitari; il passaggio dell’energia consente il riequilibrio psicofisico ed il conseguente sblocco della persona che si rivolge agli operatori.

La differenza sostanziale che ho ravvisato tra e Reiki e IRECA è relativa alla durata del trattamento –pochi minuti per l’IRECA tra i 21 minuti e quasi 2 ore nel Reiki- ed alla capacità di portare il soggetto al rilassamento.
Queste differenze non stanno a significare che l’uno sia meglio dell'altro o che l’uno tratti più in profondità e l’altro maggiormente in superficie ma, che tra le due l’IRECA è sicuramente più vicina ai tempi imposti dalla nostra società occidentale.

Nel reiki ogni trattamento diviene un rituale e questo perché il reiki ha origini giapponesi e quindi è calato nella sua cultura la quale, è scandita da tempi e ritmi molto diversi dai nostri; quando eseguiamo un trattamento di reiki tutto l’ambiente è atto a favorire il rilassamento infatti, la luce soffusa, gli incensi e la musica di sottofondo molto dolce e rilassante fa si che la persona sottoposta al trattamento si senta maggiormente accudita e “coccolata”; questo allenta le barriere censorie e fa si che nell’individuo si attivi un processo di immaginazione attiva che, a volte, lo porta ala visualizzazione del colore del chakra a volta, riporta alla mente immagini di avvenimenti occorsi nel passato e caduti nelle maglie della rimozione.

Secondo il mio pensiero la scelta di una delle due tecniche dipende proprio dall’individuo che si sottopone al trattamento infatti, psicologicamente esse sono atte a soddisfare l’esigenza di due personalità differenti:
Una personalità maggiormente autonoma, con sufficiente indipendenza e con un attività fisica e mentale veloce;
Una personalità più dipendente, maggiormente stressata, con maggior desiderio di ambiente accudente e rilassante che, ha il desiderio di addormentarsi cullata dall’attenzione che l’altro ha verso di lui, in questo caso l’individuo deve avere una grande fiducia nel prossimo perché, all’altro affida una parte del suo rilassamento e della sua regressione –lo stato di addormento presume sempre la capacità di lasciarsi andare totalmente, il sonno è uno stato in cui la vigilanza ed il controllo sulla realtà viene momentaneamente perso-

Questo non significa che il reiki e l’IRECA trattano specifici deficit energetici ma individui che, pur presentando gli stessi problemi si affidano a ciò che ritengono più idoneo per la loro personalità; ogni individuo è libero di scegliere e la scelta si fa sia guardando sia al tempo a disposizione sia alla propria individualità infatti, una persona iperattiva che non è in grado di per se’ di rilassarsi, troverà il reiki e la sua “lentezza” stressante mentre un individuo che ama lasciarsi andare e che vuole trascorrere del tempo in compagnia del proprio corpo e che vuole che l’altro gli dedichi tutta la sua attenzione, troverà l’IRECA troppo veloce e quindi poco appagante per l sue necessità psicologiche.

Queste riflessioni mi hanno portato a concludere che Reiki ed IRECA possono felicemente convivere e condividere spazi perché, al riequilibrio dei chakra del reiki corrisponde quello dei centri energetici dell’IRECA e le due tecniche accontentano due personalità, due individualità differenti.

Quando si parla di energia e di cura attraverso di essa non importa la tecnica quello che conta è la capacità e l’empatia che l’altro dimostra verso il disturbo del “paziente” che a lui si presenta.

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