02 marzo 2009

Kinesiologia: diffidate dagli pseudo professionisti

Il professor Giacomo Pagliaro invita ad approfondire le conoscenze sulla disciplina

“Gli pseudo professionisti sedicenti curatori sono tanti. Questo però non vuol dire che tutta la disciplina sia una farsa”. E’ con queste parole che il professor Giacomo Pagliaro (Presidente della Fondazione Asclepio per la cultura e la ricerca biomedica, docente presso l'Istituto di Medicina Naturale di Urbino, già docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia "G. D'Annunzio" Chieti - Corso perfezionamento "Medicina Biontegrata", Componente del Nucleo di Valutazione D'Ateneo dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo") invita tutti a diffidare di coloro che si spacciano per curatori e a conoscere i benefici di questa disciplina. “Mi occupo da molti anni – spiega Pagliaro - di docenza in Kinesiologia Applicata (tra le altre cose l'ho anche insegnata presso l'Università di Chieti, Facoltà di Medicina e Chirurgia). Vorrei far presente che purtroppo, in Italia, ci sono tante persone che, con mezzi più o meno ortodossi, si dichiarano kinesiologi.
La gran parte di queste persone seguono percorsi formativi inadeguati o totalmente carenti ed eseguono pratiche pseudo-diagnostiche che nulla hanno a che fare con la Kinesiologia Applicata che fa riferimento all'associazione internazionale ICAK. In Italia – prosegue Pagliaro – esistono, infatti, tante "fanta Kinesiologia" ovvero applicazioni più o meno assurde che prendono alcuni spunti teorico-pratici dalla disciplina ortodossa e poi (come per la miopia!!!) vanno a costruire castelli diagnostici, terapeutici ed economici assurdi”.
Il professor Pagliaro, infatti, afferma che la Kinesiologia Applicata non è altro che un modo molto intelligente e interessante per conoscere ed osservare alcuni sintomi neurologici che il corpo manifesta qualora venga messo in alcune condizioni limite. “In effetti – spiega Pagliaro - essa è a tutti gli effetti una tecnica semeiotica che si pone l'obiettivo di studiare come varia la capacità di coordinamento dell'attività muscolare scheletrica da parte del sistema nervoso centrale in caso di contrazione volontaria massima.
La tecnica che, come detto, è assolutamente limitata alla diagnosi, utilizza un vero e proprio test neurologico manuale, piuttosto complesso. E' importante, dunque – conclude Pagliaro - che ad ogni paziente siano messe a disposizione tutte le conoscenze e le strategie diagnostiche e terapeutiche in grado di assicurargli il mantenimento dello stato di salute ovvero di recuperarlo. Il semplice discredito, che troppo spesso è spinto da interessi economici ovvero da semplice ignoranza (intesa come non conoscenza del contendere), è una delle vere cause della proliferazione degli pseudo-guaritori”.

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