29 agosto 2010

Test clinici per il sistema muscolo scheletrico: Cisti o Segni di Santoro

Nell’ambito di ricerche condotte sulle forme di reazione che il sistema posturale elabora in esito agli stimoli esterni, sulle linee metameriche e sulle capacità innate dell’organismo di manifestare all’esterno gli esiti delle proprie attività psiconeurobiochimiche, il chiropratico dott. Claudio Santoro D.C. ha dichiarato di aver identificato in strutture affusolate nella forma (cisti energetiche o sinoviali) e variabili nelle dimensioni (da uno a cinque centimetri circa di lunghezza; da 0,5 a due centrimentri di larghezza), posizionate lungo il margine superiore dell’osso iliaco (cresta iliaca), i segni di un disequilibrio funzionale in carico al sistema posturale, inscindibilmente legati ad un’alterata funzione del sistema fasciale, contrazioni cronicizzate delle strutture dinamiche, cattiva distribuzione dei carichi sugli arti inferiori, disallineamento del bacino ed instabilità dell’appoggio plantare.
Valutare il sistema posturale, significa dare esecuzione ad una serie di test per valutare la funzione vestibolare, oculare, stomatognatica, podalica e, non per ultimo, muscolo-scheletrica. È proprio in quest’ultimo gruppo di test che la scoperta del ricercatore sannita apre una breccia.
Facilmente individuabili con indagine tattile, quelle battezzate come Cisti (o Segni) di Santoro sono in grado di provocare fastidio o dolore localizzato o irradiato alle gambe all’atto della palpazione. La loro presenza sarebbe determinata da “lesione” in ipertono della struttura toraco-lombare (superficiale e profonda), del muscolo erettore dorsale, del grande gluteo, del bicipite femorale, del semitendinoso, del grande adduttore.
L’importanza di questa scoperta risiede nel ruolo principe che bacino e rachide lombare, considerati come “unicum” funzionale, sono chiamati a svolgere nelle dinamiche che consentono il corretto allineamento posturale. Assunto che attraverso le faccette articolari sacroiliache e le teste femorali, il segmento pelvico trasmette il carico “gravitario” dal rachide agli arti inferiori, un’alterazione nella funzione della fascia ovvero dei muscoli antiversori (anteriori: ileo-psoas, retto femorale, sartorio, tensore della fascia lata, piccolo e medio adduttore; posteriori: lombari) e/o retroversori (anteriori: retto addominale, traverso, obliqui; posteriori: grande gluteo, bicipite femorale, semitendinoso, grande adduttore) è fonte di una inevitabile cattiva ripartizione di quel carico che, preludio a estrusione discale, blocco vertebrale in malposizione, compressione radicolare, ecc., manifesta i suoi primi sintomi con lombalgia, pubalgia, sciatalgia, squilibri funzionali in carico all’apparato uro-genitale, viscerale, ecc.
comunicato stampa a cura del Comparto Ricerche del Centro di Rieducazione Biofunzionale di Apice (BN)
Resp. Dott. Claudio Santoro D.C., circa gli studi condotti in materia di "test clinici per il sistema muscolo-scheletrico".
tel. 0824.921144cell. 331.8694403

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