10 marzo 2011

FERMARE I BREVETTI SULLA MATERIA VIVENTE

Oggi, a causa dei brevetti, il controllo del mercato alimentare è sempre più saldo in un numero di mani sempre più ridotto: è questa la prima delle cause della fame nel mondo.

L'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) di Monaco è pronto a concedere nuovi brevetti su sementi, piante e alimenti ottenuti mediante riproduzione tradizionale. Lo dimostra una recente ricerca commissionata dalla coalizione “No Patents on Seeds” (“No ai Brevetti sulle Sementi”), fondata da organizzazioni della Germania, della Svizzera e della Norvegia. Infatti, a gennaio del 2011 la “Divisione esame” dell’EPO ha comunicato alla società sementiera “Seminis” che non esistono sostanziali obiezioni alla sua richiesta di brevetto sui pomodori riprodotti in modo tradizionale (EP1026942), per i quali la Seminis ha in precedenza presentato domanda di brevetto.
L'EPO ha inviato riscontri dello stesso tenore anche ad altri richiedenti.
“No Patents on Seeds” : "Se non fermiamo questa tendenza, entro qualche anno le sementi non coperte da brevetto potrebbero scomparire completamente dal mercato. Multinazionali come Monsanto, Syngenta e Dupont saranno allora in condizione di decidere che piante si debbano coltivare, quale cibo debba essere venduto in Europa e a quale prezzo", ha detto uno dei portavoce della coalizione (1).

A dicembre del 2010 l’EPO si è infine pronunciato su di un caso che era stato scelto come “ caso giuridico” e che riguardava dei brevetti concessi su broccolo e pomodori, stabilendo che in linea generale i normali processi di riproduzione non possano essere brevettati. Una decisione finale e completa sul caso broccolo- pomodori è ancora attesa per le prossime settimane.
Tuttavia una recente ricerca effettuata da “No Patents on Seeds” ha evidenziato che l’EPO continua a concedere brevetti su piante, animali e sementi riprodotti con processi tradizionali, come pure su alimenti da questi derivati. Ciò fa pensare che resteranno liberi da brevetto solo i processi riproduttivi.

“Il Comitato Scientifico EQUIVITA si appella affinché venga modificata la politica dell’EPO, Ufficio Europeo dei Brevetti, che con la sua pratica corrente erode il divieto di brevettazione oggi esistente per gli organismi viventi riprodotti in modo tradizionale” (vedi Convenzione Europea dei Brevetti), dice Fabrizia Pratesi, coordinatrice del Comitato Scientifico EQUIVITA, aderente alla coalizione “No Patents on Seeds”.

L'EPO continua a favorire gli interessi delle aziende, applicando ancora una volta la politica adottata nel 1999 quando iniziò a rilasciare i brevetti sugli Ogm, e non rispettando la Convenzione Europea dei Brevetti, che era preposto ad applicare.
In tal modo il controllo della produzione alimentare si concentra sempre più in poche mani, o pochi monopoli, recando ai Paesi poveri quel danno gravissimo che è la mancanza di cibo. La fame nel mondo oggi non è dovuta a carenza di produzione (lo dichiara da tempo la FAO), ma all’uso monopolistico e alla conseguente cattiva distribuzione della stessa. I paesi poveri, dopo essere stati già colpiti dall’aumento dei costi di produzione, dai cambiamenti climatici, dalla perdita di biodiversità (causata dell’agricoltura intensiva, specie se Ogm) e da altri fattori ancora, vengono privati sempre più della loro sovranità alimentare e della loro agricoltura di sussistenza.

Il Governo tedesco e i deputati del Parlamento tedesco di ogni orientamento hanno di recente condannato i brevetti su piante e animali. Critiche sono state mosse anche dagli allevatori di Olanda e Germania e da molte organizzazioni di agricoltori di tutto il mondo.

Comitato Scientifico EQUIVITA
Sito: www.equivita.org
Email: equivita@equivita.it
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949

(1) Secondo la recente ricerca condotta da Ruth Tippe di “Kein Patent auf Leben!” (“No ai brevetti sulla vita!) nel corso del 2010 sono state depositate presso l'EPO almeno 250 richieste di brevetto su piante geneticamente modificate. Sono state inoltre identificate altre 100 richieste di brevetto riguardanti piante riprodotte in modo tradizionale. Sono proprio queste ultime richieste quelle presentate in numero sempre crescente, soprattutto da parte della Monsanto, della Syngenta e della Dupont. All’EPO sono stati richiesti anche circa 25 brevetti riguardanti la riproduzione di animali. Nel 2010, inoltre, l’EPO ha concesso circa 200 brevetti su sementi, geneticamente manipolate o meno.

Per sostenere la coalizione “No Patents on Seeds”:

SOTTOSCRIVETE LA LETTERA APERTA qui di seguito riportata. La lettera sarà inviata al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea.
Il fine della campagna che oggi ha inizio con questa raccolta di firme è di ottenere una modifica nella legge brevettuale europea
***

Lettera aperta ai Membri del Parlamento Europeo e alla Commissione Europea

Fermiamo i brevetti su piante e animali!
No ai brevetti sulle piante, sugli animali, sul materiale genetico,
sui processi riproduttivi e sui cibi che da essi vengono ricavati
Gentile Onorevole,

ci rivolgiamo a Lei per portare alla Sua attenzione i problemi causati dalla legge brevettuale dell’Unione europea. Ci preoccupano, in particolare, dei brevetti concessi sul materiale genetico, sulle piante e sugli animali, sui processi usati per la riproduzione di piante e animali, così come sugli alimenti che da questi si ricavano. Siamo preoccupati per l’impatto dei brevetti sugli agricoltori, gli allevatori e i consumatori; sull’innovazione e la biodiversità.

Il Parlamento europeo ha adottato una Direttiva sulla brevettabilità degli organismi geneticamente modificati (“Direttiva 98/44/CE “sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche”). Tale direttiva è stata integrata nel quadro normativo dell’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) nel 1999 e da allora sono stati concessi circa 900 brevetti su animali e 1.800 i brevetti su piante. Diverse migliaia di brevetti, inoltre, sono ancora in fase di esame.

Dieci anni di brevetti rilasciati su piante e animali dimostrano che non possiamo ignorare i danni causati dalla Direttiva 98/44.
I brevetti hanno dimostrato di:

*bloccare l’innovazione in quanto gli agricoltori non possono più liberamente usare, per la riproduzione, materiale genetico, piante o animali brevettati;

*essere causa primaria dei monopoli, ovvero della concentrazione che ha investito il mercato delle sementi, ha distrutto la competizione e ha estromesso le piccole e medie imprese;

*avere fatto aumentare i prezzi per gli agricoltori, avere ridotto le possibilità di scelta per i consumatori:
*avere danneggiato la biodiversità agricola, preziosa per la nostra sicurezza alimentare.

Nell’attuale quadro normativo riguardante la brevettabilità sono vistosamente assenti divieti chiari ed efficaci. I divieti attuali, riguardanti piante e animali, possono essere facilmente aggirati, come dimostrano molte decisioni prese dall’EPO. Ad esempio, i brevetti sulle sequenze geniche e sui processi di riproduzione vengono facilmente estesi alle varietà di piante e alle specie animali.

Ci preoccupa in modo particolare che l’Ufficio Europeo dei Brevetti sia giunto a rilasciare brevetti - in numero sempre crescente - anche su piante e animali convenzionali (che non hanno subito modifiche genetiche). Questa evoluzione è particolarmente allarmante in quanto crea un precedente. Fino a poco tempo fa, infatti, le piante riprodotte senza uso di modifiche genetiche non erano brevettabili. In molti casi, inoltre, i nuovi brevetti coprono l’intera filiera di produzione alimentare o agricola. Perfino poco dopo la sentenza sul “caso giuridico del Broccolo”, che ha escluso i brevetti sui processi per la riproduzione convenzionale di piante e animali (G2/07 e G1/08), l’EPO ha ripreso, nel gennaio 2011, a concedere brevetti su sementi, piante e alimenti ottenuti con la riproduzione convenzionale.

Questi brevetti creano nuovi vincoli di dipendenza per gli agricoltori, gli allevatori e i produttori di cibo. Ciò deve essere considerato come appropriazione indebita delle risorse basilari per la produzione agricola e alimentare e, in maniera più generale, una violazione della legge brevettuale.

Gli agricoltori vedono anche la necessità di mettere in atto strategie per la conservazione delle sementi e per il rispetto del loro mercato informale, mercato che dovrà anche essere integrato nel quadro normativo generale.

Vi chiediamo dunque di promuovere, con la massima urgenza:

- una REVISIONE DELLA LEGGE BREVETTUALE EUROPEA riguardante le biotecnologie e la riproduzione delle piante;
- un SOSTEGNO ALLA ELABORAZIONE DI LEGGI MOLTO CHIARE CHE ESCLUDANO DALLA BREVETTABILITÀ LE PIANTE, GLI ANIMALI E IL MATERIALE GENETICO, come pure i processi per la riproduzione delle une e degli altri, e del cibo che con tali processi si ricava.

Le firme si possono apporre in due modi:

A) cliccando su http://www.no-patents-on-seeds.org/en/recent-activities/sign-now per l’iscrizione “on line” (1)
B) cliccando su www.keinpatent.de per scaricare e stampare la lettera con il relativo modulo nel quale raccogliere le firme su carta, che dovranno poi essere inviate all’indirizzo:
”Kein Patent auf Leben!” - Frohschammerstrasse 14 - 80807 Munchen. Germania tel: 0040.(0)172.8963858 (NB: il testo sarà disponibile tra un paio di giorni)

Per chiarimenti o informazioni è possibile contattare (in inglese o tedesco):

Christoph Then: Tel +49 151546380, info@no¬patents¬on¬seeds.org,:
Kerstin Lanje: Kerstin.Lanje@misereor.de ,
Ruth Tippe: Tel + 49 1728963858, rtippe@keinpatent.de.


(1) NELLA TABELLA inserire:

1 - nome, cognome
2 - indirizzo postale e e-mail
3 -Indicare se si desidera avere altre informazioni (questa indicazione verrà rimossa prima che le liste siano presentate pubblicamente)
4 - Firma
5 -Tenetemi informato, per piacere

Con i nostri saluti più cordiali

Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it
Sito internet: www.equivita.org

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