In Italia sono circa 500 mila le persone che ne fanno uso dell' OMEOPATIA, ma sull’argomento c’è ancora troppo scetticismo
URBINO – La medicina omeopatica esprime una filosofia terapeutica che si articola fondamentalmente con i principi formulati, agli inizi del XIX secolo, dal medico tedesco Samuel Hahnemann. Sulla validità dell’“omeopatia” mai come oggi ferve la discussione e le opinioni sono divise. C’è chi pensa che sia solo un placebo e chi invece crede che possa essere una scelta valida importante ed efficace. Sta di fatto che c’è urgente bisogno di una corretta informazione per far sì che tutti possano valutarne oggettivamente i rischi e i benefici. “Occorre – afferma Antimo Zazzaroni, direttore organizzativo dell’Istituto di Medicina Naturale di Urbino – regolamentare il settore delle medicine non convenzionali affinchè sia riconosciuta finalmente la dignità non solo dell’omeopatia in sé e per sé, ma anche dei medici che la esercitano e delle migliaia di persone che ne fanno uso e che vi trovano un supporto per i loro problemi”. L’omeopatia, però, non deve, ma soprattutto non vuole far guerra alla medicina convenzionale, anzi, come dichiara Antimo Zazzaroni, occorre, oggi più che mai, un’integrazione fra le due discipline per far sì che possano aprirsi nuove e diverse possibilità di cura. “Vorrei sottolineare che non si tratta di una lotta tra “convenzionale” e “non”. La medicina, infatti, è una sola: non vogliamo di certo cestinare quanto la scienza ci ha dato o disconoscere il ruolo fondamentale di un utilizzo mirato, ovvero, secondo coscienza, di farmaci che possono salvarci la vita”. Molto importante, in questo senso, non è fare pubblicità ai prodotti omeopatici delle varie aziende, in quanto alimenterebbe un rischioso “fai da te”, ma fornire una corretta e onesta informazione sulle reali possibilità della terapia omeopatica, finalizzata ad una corretta gestione della salute e del benessere di ciascuno di noi.
URBINO – La medicina omeopatica esprime una filosofia terapeutica che si articola fondamentalmente con i principi formulati, agli inizi del XIX secolo, dal medico tedesco Samuel Hahnemann. Sulla validità dell’“omeopatia” mai come oggi ferve la discussione e le opinioni sono divise. C’è chi pensa che sia solo un placebo e chi invece crede che possa essere una scelta valida importante ed efficace. Sta di fatto che c’è urgente bisogno di una corretta informazione per far sì che tutti possano valutarne oggettivamente i rischi e i benefici. “Occorre – afferma Antimo Zazzaroni, direttore organizzativo dell’Istituto di Medicina Naturale di Urbino – regolamentare il settore delle medicine non convenzionali affinchè sia riconosciuta finalmente la dignità non solo dell’omeopatia in sé e per sé, ma anche dei medici che la esercitano e delle migliaia di persone che ne fanno uso e che vi trovano un supporto per i loro problemi”. L’omeopatia, però, non deve, ma soprattutto non vuole far guerra alla medicina convenzionale, anzi, come dichiara Antimo Zazzaroni, occorre, oggi più che mai, un’integrazione fra le due discipline per far sì che possano aprirsi nuove e diverse possibilità di cura. “Vorrei sottolineare che non si tratta di una lotta tra “convenzionale” e “non”. La medicina, infatti, è una sola: non vogliamo di certo cestinare quanto la scienza ci ha dato o disconoscere il ruolo fondamentale di un utilizzo mirato, ovvero, secondo coscienza, di farmaci che possono salvarci la vita”. Molto importante, in questo senso, non è fare pubblicità ai prodotti omeopatici delle varie aziende, in quanto alimenterebbe un rischioso “fai da te”, ma fornire una corretta e onesta informazione sulle reali possibilità della terapia omeopatica, finalizzata ad una corretta gestione della salute e del benessere di ciascuno di noi.
Enrica Papetti - Studio M2P
Ufficio Stampa Istituto Medicina Naturale Urbino
338.8215840
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